Siria, bombardato ospedale di Aleppo: «Almeno 22 morti, due sono bambini»

Foto di archivio
3 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Aprile 2016, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 18:45

Decine di morti, tra cui donne e bambini. E tra la vittime anche un pediatra, descritto come «l'ultimo» che operava nella parte orientale di Aleppo, fuori dal controllo del governo. È il bilancio dell'ennesimo disastro in Siria dopo il raid compiuto da aerei del regime contro un ospedale gestito dal Cicr e da Medici Senza Frontiere nella città nel nord del Paese. L'Aleppo Media Center parla della morte di 33 persone nel bombardamento della struttura, il 'Quds', nel quartiere di Sukkari. Mentre l'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) fornisce un bilancio di almeno 20 uccisi e decine di feriti, tra cui alcuni in fin di vita. Aleppo è «sull'orlo del disastro umanitario», ha avvertito il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr). «Aleppo è un'altra Sarajevo», ha insistito Unicef Italia. Mentre la Farnesina ha riferito che il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso preoccupazione «per la grave recrudescenza delle violenze in Siria ed in particolare per i bombardamenti aerei indiscriminati da parte del regime che stanno mettendo a rischio la tenuta della cessazione delle ostilità». La Russia, che da mesi conduce bombardamenti aerei in Siria a fianco del regime siriano, afferma di non avere responsabilità negli attacchi odierni. L'agenzia Sana controllata da Damasco non dà conto di questi bombardamenti, ma riferisce invece dell'uccisione di 22 persone, tra cui donne e bambini, nei quartieri occidentali di Aleppo sotto controllo governativo colpiti da proiettili di artiglieria sparati da insorti.
 



Secondo l'Ondus, con i morti di oggi è di oltre 170 civili uccisi il bilancio degli ultimi sei giorni di bombardamenti governativi su Aleppo e dintorni. Per il Cicr, «Aleppo è sull'orlo del disastro umanitario e milioni di persone sono in grave pericolo. Si sentono esplosioni di mortai, bombardamenti e aerei in volo ovunque», ha testimoniato Valter Gros, che dirige l'ufficio del Cicr nella zona. «Il recente attacco contro l'ospedale Quds, sostenuto dal Cicr, è inaccettabile e purtroppo non è la prima volta che servizi medici salvavita sono colpiti», ha detto Marianne Gasser, capo della missione del Cicr in Siria. «Esortiamo tutte le parti a risparmiare i civili, a non colpire gli ospedali e a non utilizzare armi che causano danni ingenti», ha aggiunto. La tregua entrata in vigore a fine febbraio sembra definitivamente superata da un inasprimento del conflitto registratosi negli ultimi dieci giorni nel nord e in altre regioni del Paese. E la mediazione Onu, condotta dall'inviato speciale Staffan De Mistura, non sembra avere prospettive di continuare. De Mistura ha intanto in programma di incontrare il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov la settimana prossima a Mosca.

Stamani l'inviato Onu aveva fatto appello a Stati Uniti e Russia affinchè intervengano «al più alto livello» per ridare forza ai colloqui per la pace in quel Paese, da tempo in fase di stallo. De Mistura non ha indicato una data precisa per la ripresa dei negoziati, ma, parlando ai giornalisti dopo aver riferito per videoconferenza al Consiglio di Sicurezza, ha espresso l'auspicio che i colloqui possano riprendere a maggio.
Ha tuttavia suggerito che la ripresa sia preceduta da una riduzione delle ostilità





 

© RIPRODUZIONE RISERVATA