Siria, Ban Ki-moon attacca il Consiglio Onu: quattro anni di paralisi. Renzi: no a intervento militare

Siria, Ban Ki-moon attacca il Consiglio Onu: quattro anni di paralisi. Renzi: no a intervento militare
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Lunedì 28 Settembre 2015, 16:40 - Ultimo aggiornamento: 18:21

«Quattro anni di paralisi diplomatica del Consiglio di Sicurezza hanno fatto sì che la crisi siriana sia diventata fuori controllo»: è il duro attacco del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, alla 70/ma Assemblea generale dell'Onu. «Cinque Paesi in particolare hanno la chiave Russia, Usa, Arabia Saudita, Iran e Turchia».

Il segretario generale ha poi sottolineato che «la responsabilità è innanzitutto in capo alle parti del conflitto in Siria, ma guardare solo all'interno del Paese mediorientale per trovare una soluzione non è sufficiente, la battaglia è guidata anche da poteri e rivalità regionali».

Ban ha aggiunto che «l'inviato speciale dell'Onu Staffan de Mistura sta facendo tutto quanto in suo potere per creare le basi di una soluzione pacifica, ma è arrivato il momento per altri, in primis per il Consiglio di Sicurezza e per gli attori regionali più importanti, di fare un passo avanti».

Ban ha ribadito poi davanti all'Assemblea generale che la situazione in Siria deve essere portata davanti alla Corte Penale Internazionale. «Siriani innocenti pagano il prezzo di altre bombe e atti terroristici - ha aggiunto - Il nostro impegno per la giustizia ci deve portare a deferire la situazione davanti alla Cpi».

Renzi. «Se la posizione di tutta la comunità internazionale sulla Siria fosse stata la stessa avremmo risolto da quel dì.

La questione è complicata. Intanto è molto positivo il bilaterale tra Putin e Obama». Così Renzi a margine dell'Assmeblea dell'Onu. «L'Italia farà la sua parte senza intervenire in questo contesto in Siria perché mancano anche i presupposti giuridici al di là delle valutazioni politiche», ha detto ancora il premier.

Russia. I raid aerei francesi contro l'Isis in Siria sono «al di fuori del diritto internazionale» perché «senza l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e il via libera del governo legittimo» siriano. Lo ha scritto su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, citata dal network mediatico della propaganda del Cremlino 'Sputnik'. «Mi piacerebbe - ha scritto la portavoce del ministero degli Esteri russo - sapere di più sul concetto di autodifesa sotto forma di attacchi aerei su uno Stato sovrano senza alcuna autorizzazione, ovvero al di fuori del diritto internazionale. Che fenomeni - ha proseguito Maria Zakharova -: il referendum in Crimea è un'annessione, mentre gli attacchi senza l'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e il via libera del governo legittimo sono una questione di autodifesa».

Ban Ki-moon. «Nel 21esimo Secolo non possiamo costruire muri e steccati», ha detto ancora il segretario generale dell'Onu, riferendosi alla crisi dei migranti e rifugiati. «Prima di tutto dobbiamo guardare alle cause alla radice nei paesi di origine», ha aggiunto Ban «congratulandosi» con i Paesi europei che stanno garantendo il diritto di asilo, ma sottolineando anche che «l'Ue deve fare di più» e che «tutti i Paesi devono prendersi le proprie responsabilità».

Il segretario generale ha quindi ribadito il problema del sottofinanziamento delle agenzie umanitarie dell'Onu, che «continuano a sfidare condizioni difficili per raggiungere le persone bisognose». Secondo Ban, «il sistema umanitario globale non è guasto, è senza soldi: non riceviamo denaro a sufficienza per salvare abbastanza vite umane», ha avvertito, ribadendo che solo un terzo dei fondi richiesti per la Siria e la metà di quelli chiesti per l'Iraq e lo Yemen sono stati finanziati.