Siria, ribelli ed esercito Ankara prendono il controllo della città di Afrin

Siria, ribelli ed esercito Ankara prendono il controllo della città di Afrin
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Domenica 18 Marzo 2018, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 08:14
L'esercito turco ed i ribelli dell'Esercito libero siriano hanno preso «il pieno controllo» del centro della città di Afrin, nell'omonima enclave curda nel nord della Siria, dove Ankara ha lanciato il 20 gennaio scorso l'offensiva «Ramo d'Ulivo». Lo ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, secondo cui le unità sono entrate ad Afrin alle 8.30 ora locale, nel 58mo giorno dell'operazione, innalzando le bandiera della Turchia e dell'Esl. «Il corridoio del terrore è stato spezzato in quattro punti», ha scandito Erdogan, che ha parlato ad una cerimonia commemorativa della battaglia di Gallipoli, durante la Prima guerra mondiale, nella provincia di Canakkale, in un riferimento ai tentativi delle Unità curde di protezione del popolo (Ypg), che Ankara ritiene un gruppo terroristico, di creare un corridoio tra Siria e Turchia.

Il presidente turco ha poi tenuto ad assicurare che nel corso dell'operazione è stata data «massima attenzione alla protezione dei civili», perché l'obiettivo dell'Esercito non era «un intervento militare, ma il raggiungimento della pace» e lo «sradicamento» dei gruppi terroristici. Quindi Erdogan ha promesso che la Turchia farà tutto «il necessario per riportare nelle loro case al più presto possibile la gente della regione che vive nel nostro Paese o in altri posti». Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che pure aveva dato la notizia del pieno controllo di Afrin da parte delle forze turche e dei ribelli siriani loro alleati, restano tuttavia delle sacche di resistenza in città da parte dei miliziani curdi, che rifiutano di arrendersi.

Gli stessi attivisti hanno riferito che i ribelli siriani hanno abbattuto ad Afrin una statua di Kawa, personaggio leggendario curdo che simboleggia la resistenza contro la tirannia, eretta quattro anni fa.
Da parte curda non è arrivata alcuna dichiarazione sulla caduta di Afrin. «Ispirati dappertutto dai nostri martiri, continueremo a seguire i loro passi fino all'ultimo respiro», si sono limitate a dire in un comunicato le Forze democratiche siriane (Sdf), di cui le Ypg fanno parte.
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