Siria, 130mila civili in fuga dalle bombe di Putin

Siria, 130mila civili in fuga dalle bombe di Putin
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Lunedì 26 Ottobre 2015, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 27 Ottobre, 10:55
Circa 130mila civili siriani sono in fuga dall'offensiva aerea e di terra in corso da parte della Russia, dell'Iran e delle forze governative siriane nelle regioni centro-settentrionali di Hama, Idlib e Aleppo. Lo afferma una piattaforma di 47 organizzazioni non governative internazionali basate al confine tra Siria e Turchia.



Il Forum di ong internazionali e siriane è basato a Gaziantep ed è partner riconosciuto dalle Nazioni Unite. Nell'ultimo comunicato del Forum, di cui una copia è stata ricevuta dall'ANSA via email, si registra un «aumento significativo della frequenza e dell'intensità dei bombardamenti aerei» russi e governativi siriani nelle regioni di Aleppo, Hama e Idlib. «I raid continuano a prender di mira aree dove c'è un'altra concentrazione di civili. Scuole, ospedali e mercati sono a rischio», si legge. «Nei giorni scorsi sono stati colpiti centri sanitari che lavorano grazie al sostegno delle Ong» locali. «I combattimenti sul terreno - prosegue il comunicato - hanno causato nuovi rischi per i civili, destabilizzando zone che erano state relativamente stabili e sicure. Questa nuova realtà ha costretto almeno 129mila civili a fuggire da Aleppo, Idlib e Hama».



Secondo il Forum di Ong internazionali, «ci sono civili rimasti intrappolati nelle città di Aleppo e Homs. E numerose Ngo hanno dovuto sospendere le loro attività». Nei giorni scorsi, fonti mediche che lavorano nella zona di Aleppo avevano denunciato la presenza di almeno 70mila sfollati nella regione a sud della città. L'ufficio Onu per il coordinamento umanitario (OCHA) aveva affermato che 50mila civili erano in fuga dalla zona meridionale di Aleppo.



Il Cremlino definisce «montature» i rapporti di alcune ong, tra cui Human Rights Watch, secondo cui i raid aerei russi in Siria potrebbero aver colpito infrastrutture civili mietendo vittime innocenti. «Conosciamo - ha detto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov - un gran numero di rapporti, notizie infondate, informazioni intenzionalmente fatte trapelare ai media sulle, per così dire, conseguenze dei raid aerei russi». «Nelle ultime settimane - ha aggiunto Peskov - abbiamo registrato un gran numero» di questi rapporti.
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