Sierra Leone, nuove inondazioni e smottamenti a Freetown: il bilancio è di oltre mille morti

Sierra Leone, nuove inondazioni e smottamenti a Freetown: il bilancio è di oltre mille morti
di Federica Macagnone
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Lunedì 28 Agosto 2017, 18:58 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 16:42

Ancora distruzione, ancora morti: un'inondazione provocata da fortissime piogge ha devastato Freetown, capitale della Sierra Leone, costringendo gli abitanti a rifugiarsi sui tetti mentre le automobili venivano travolte dalla furia delle acque. La nuova catastrofe avviene a due settimane dalla frana del 14 agosto, sempre dovuta alle intense precipitazioni, che ha provocato almeno mille morti, tra cui centinaia di bambini, in un sobborgo della città. Centinaia di persone risultano ancora disperse.

 

Migliaia di case sono state danneggiate dall'inondazione di ieri sera, che ha colpito i distretti centrale e orientale di Freetown, una città dove vive almeno un milione di persone. Secondo quanto riporta il quotidiano locale The Telegraph, mostrando foto di cataste di automobili trascinate dalla furia di acqua e fango, molti automobilisti hanno dovuto abbandonare di corsa le macchine per salvarsi la vita mentre i loro mezzi erano investiti da un'onda in piena nelle strade. I residenti del grande slum di Kroo Bay hanno raccontato alla radio che l'intera comunità è inondata e la gente si è rifugiata sui tetti. Il governo ha esortato la popolazione a rimanere in casa, mentre le piogge continuano ad abbattersi con forza.

La nuova catastrofe giunge a poche ore dall'annuncio del ministero per le Emergenze del Paese che ha reso noto che nella notte tra il 13 e il 14 agosto hanno perso la vita più di mille persone, anche se, con ogni probabilità, non si saprà mai con certezza quale sia il bilancio delle vittime.
In quella terribile notte di due settimane fa, sotto l'azione di una pioggia intensa e incessante, un intero fianco della collina Sugar Loaf (Pan di zucchero) è smottato in una valanga di fango, travolgendo centinaia di abitazioni e baracche che si trovavano sulla sua strada, riversandosi sul sottostante quartiere di Regent e trasformandosi, insieme all'acqua piovana, in impetuosi torrenti di acqua fangosa di diversi metri di profondità. Dal giorno del disastro, team dell'Unicef hanno risposto alle esigenze del grande numero di bambini e famiglie colpite, in particolare fornendo acqua potabile e distribuendo aiuti, tra cui medicinali, tende e guanti.

Dopo la tragedia non sono mancate le polemiche nei confronti del governo, accusato di non aver imparato dai disastri del passato. La capitale della Sierra Leone è infatti un agglomerato di costruzioni abusive sulle colline e le aree più povere sono in prossimità del livello del mare e prive di sistemi di fognatura adeguati.
La nazione, tra i cinque Paesi più poveri del mondo, è recentemente uscita da una lunga guerra civile (1991-2002) e da un'epidemia di ebola fra il 2014 e il 2015.

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