Ovviamente non si deve credere che tutti i giovani si astengano. La percentuale delle ragazze che fanno sesso almeno una volta prima dei 19 anni rimane intorno al 44 per cento, e quello dei ragazzi sul 47 per cento. Tuttavia la diminuzione è molto forte, e gli studiosi pensano che i giovani siano diventati più astuti e attenti. E in un certo senso sembra sia proprio l’abbondanza dei messaggi erotici che li rende più “saggi”, secondo quanto spiega Nicole Cushman, direttrice dell’organizzazione Answer, parte della Rutger University del New Jersey, che istruisce gli insegnanti di educazione sessuale: “I giovani di oggi conoscono i media. Sono informati. Crescono in un mondo digitale, che li rende anche abbastanza astuti”.
Secondo la professoressa Cushman, i dati dei Centers for Disease Control provano anche che c’è stato “uno spostamento del pendolo” nell’atteggiamento sociale, per cui rimanere incinte in età molto giovane “non è più considerato normale”. Dunque le giovani o aspettano o - se scelgono di avere rapporti sessuali – raramente lo fanno senza protezione: il 79 per cento delle ragazze e l’84 dei ragazzi usa un contraccettivo, in genere il profilattico, che garantisce anche una protezione contro le temute malattie sessuali.
Ma esiste tuttora una percentuale di giovani che si affida al pericoloso “coitus interruptus”, e guarda caso, ciò ha anche generato un aumento del numero di giovani che acquistano in farmacia la “pillola del giorno dopo”. Il 22 per cento delle ragazze ha dichiarato di aver dovuto far ricorso almeno una volta alla pasticca del “piano B”, che impedisce la fecondazione purché assunta entro 72 ore dall’”incidente”. Negli anni Ottanta, solo l’8 per cento delle ragazze faceva ricorso a questo farmaco anti-concezionale di emergenza. Ma allora non era disponibile in farmacia senza ricetta.