Rock Hudson prima di morire chiese aiuto all'amico Reagan: «Salvami». Ma Nancy disse no

Rock Hudson prima di morire chiese aiuto all'amico Reagan: «Salvami». Ma Nancy disse no
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Martedì 3 Febbraio 2015, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 18:15
Poche settimane prima di morire di Aids, l'attore Rock Hudson chiese aiuto all'amico Ronald Reagan, allora presidente degli Stati Uniti, per avere accesso ad una cura sperimentale contro l'Aids in Francia. Ma la first lady, Nancy, disse no.

A svelare come andarono le cose in quel lontano 1985 è un telegramma rintracciato negli archivi della Casa Bianca, che ricostruisce le ultime fasi della vita della star di Hollywood, primo personaggio famoso a morire a causa del virus Hiv. Hudson - secondo quanto riporta il sito Buzzfeed, che ha ottenuto il documento - fece recapitare alla Casa Bianca una disperata richiesta di aiuto per essere ricoverato in un ospedale militare francese, dove veniva utilizzato un farmaco sperimentale contro l'Aids. «Solo un ospedale al mondo è in grado di offrire le cure mediche necessarie per salvare la vita di Rock Hudson, o almeno per alleviare la sua malattia», ha scritto il suo addetto stampa, Dale Olson, nel telegramma indirizzato a Pennsylvania Avenue. «Il comandante della struttura ha negato inizialmente la sua ammissione perchè non è francese», ha continuato Olson, precisando che tuttavia «con una richiesta da parte della Casa Bianca avrebbe potuto cambiare idea».



I Reagan tuttavia rifiutarono, soprattutto Nancy, con la scusa che non si potevano chiedere raccomandazioni per i propri amici per qualcosa che non si potesse garantire a tutti gli americani. A comunicare la risposta fu Mark Weinberg, portavoce della ex first lady: «Ho parlato con la signora Reagan riguardo al telegramma. Non crede che quanto richiesto sia qualcosa in cui debba entrare la Casa Bianca, e ha accettato il mio suggerimento di indirizzarvi all'ambasciata degli Stati Uniti a Parigi».



Interpellato oggi, Weinberg ha motivato così la decisione: era legata «all'opportunità di riservare un trattamento speciale ad un amico o ad una celebrità. Non aveva niente a che fare con l'Aids o con l'allora politica sull'Aids. È una questione completamente diversa». A suscitare imbarazzo, dunque, sarebbe stata l'omosessualità dell'attore e la sua malattia. Proprio quell'anno, il partito repubblicano fece il suo congresso con lo slogan 'Gay vuol dire prendersi l'Aids'. E Reagan tagliò diversi fondi per la ricerca contro il virus.



Quando la malattia venne diagnosticata all'attore, nell'estate del 1984, dell'Aids si sapeva ancora molto poco, anche se aveva già ucciso oltre duemila cittadini americani.
Nonostante il Center for Disease Control, la massima autorità sanitaria in Usa, avesse pubblicato il suo primo rapporto sul virus nel giugno del 1981, tre anni dopo era ancora considerata una malattia che colpiva solo i gay e chi faceva uso di droga per via endovenosa.
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