Poi, proprio mentre le speranze di rivederla viva si affievolivano sempre più, poche settimane fa, come un lampo che squarcia il cielo, alla madre Pam Massimiani è arrivata quella lettera con cui Emily rassicurava tutti dicendo: «State tranquilli, sto bene: e sto bene dove sto». Una notizia bomba confermata dalla polizia, davanti alla quale Emily si è presentata martedì scorso, dietro sollecitazione degli agenti, per dare la prova di essere proprio lei la mittente del messaggio. «Ha dichiarato che era al sicuro - hanno detto le autorità - che aveva un sistema di supporto ed era felice dov'era. Sembrava in buona salute, era arrivata alla stazione di polizia da sola e da sola se n'è andata».
La gioia di sapere che la figlia era viva, però, per Pam è stata annacquata da quelle parole "sto bene dove sto" e dal fatto che Emily non ha fornito indicazioni per essere rintracciata: ora ha 19 anni e, in quanto maggiorenne, ha diritto alla riservatezza e a non rivelare quale sia il suo domicilio. Inutili, quindi, i tentativi dei familiari di sapere dalla polizia, tenuta a rispettare la volontà della ragazza, dove viva la figlia. Un motivo in più per continuare ad arrovellarsi sul perché Emily non voglia più avere contatti con loro neanche ora che è una donna libera di fare ciò che vuole della propria vita: una domanda che la madre si è posta ogni giorno degli ultimi cinque anni senza trovare risposta. E proprio ora che si sentiva a un passo dal riabbracciarla, la nuova doccia fredda subito dopo aver gioito per il "miracolo": prima poteva pensare che fosse stata costretta da qualcuno ad allontanarsi, adesso non più. Adesso Emily sembra più irraggiungibile di prima.
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