Russia, il giornale dove lavorava la Politkovskaia rischia la chiusura per una parolaccia

Russia, il giornale dove lavorava la Politkovskaia rischia la chiusura per una parolaccia
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Martedì 21 Luglio 2015, 16:06 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 19:29
Rischia di essere chiusa dalle autorità russe Novaia Gazeta, uno dei pochi giornali russi non asserviti al Cremlino.



La testata dove lavorava Anna Politkovskaia ha ricevuto dall'agenzia di regolamentazione per le comunicazioni e i media (Rozkomnadzor) un secondo «avvertimento» nel corso dell'ultimo anno, e questo potrebbe in teoria essere sufficiente a far scattare la revoca della licenza di pubblicazione. Il giornale è stato ammonito per una parolaccia in un brano estratto da un romanzo. Degli asterischi avevano in realtà sostituito alcune lettere della parolaccia contenuta in un brano estratto da un romanzo di Vasili Avcenko, corrispondente di Novaia Gazeta dall'estremo oriente. Ma secondo il portavoce di Roskomnadzor, Vadim Ampelonski, l'espressione incriminata «poteva chiaramente essere letta».



Lo scorso anno Vladimir Putin ha promulgato una legge che vieta le parolacce nelle arti, dal cinema al teatro, dai concerti ai programmi di intrattenimento radio-tv. Ma il direttore del bisettimanale, Dmitri Muratov, ha annunciato che presenterà in ogni caso ricorso in tribunale contro l'avvertimento. L'agenzia Roskomnadzor potrebbe comunque decidere di non avviare la procedura per la chiusura di Novaia Gazeta: «Nonostante il fatto che abbiamo effettivamente il diritto di rivolgerci al tribunale con la richiesta che sia revocata la licenza di Novaia Gazeta - ha detto un portavoce dell'agenzia di regolamentazione per le comunicazioni e i media -, noi, come organo di controllo gestiamo i nostri diritti in modo assennato».



Sul giornale d'opposizione pende comunque una spada di Damocle. Il primo monito a Novaia Gazeta è stato notificato lo scorso ottobre per un articolo intitolato «Se noi non siamo l'Occidente, allora chi siamo?» che le autorità russe hanno bollato come «estremista».
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