Caso Regeni, «Così ho denunciato
lo studente italiano», l'ammissione
del sindacalista degli ambulanti

Caso Regeni, «Così ho denunciato lo studente italiano», l'ammissione del sindacalista degli ambulanti
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Mercoledì 28 Dicembre 2016, 22:05 - Ultimo aggiornamento: 29 Dicembre, 18:37

«Ho denunciato e consegnato agli Interni» Giulio Regeni. «Ogni buon egiziano, al mio posto, avrebbe fatto lo stesso». Così Mohamed Abdallah, il capo del sindacato autonomo degli ambulanti, in una dichiarazione all'edizione araba dall'Huffington Post, rilanciata da L'Espresso, conferma la sua collaborazione con i servizi segreti egiziani. Per la prima volta - si legge - ha sostenuto con orgoglio, e chiarezza, la sua posizione nel caso. «Siamo noi che collaboriamo con il ministero degli Interni. Solo loro si occupano di noi ed è automatica la nostra appartenenza a loro». Il sindacalista, collaboratore dei servizi di sicurezza, aggiunge anche qualche dettaglio: «Io e Giulio ci siamo incontrati in tutto sei volte.
 

 


È un ragazzo straniero che faceva domande strane e stava con gli ambulanti per le strade, interrogandoli su questioni che riguardano la sicurezza nazionale. L'ultima volta che l'ho sentito al telefono è stato il 22 gennaio, ho registrato la chiamata e l'ho spedita agli Interni».

Non è tutto. Abdallah fornisce anche una propria versione sugli scambi avvenuti con Giulio. In merito al video che il procuratore generale egiziano avrebbe consegnato al collega italiano, il sindacalista sostiene che la versione fornita dagli inquirenti del Cairo sia corretta. «Io non lo spiavo» aggiunge. «Collaboravo con lui, non avete notato che la situazione si è calmata da quando hanno visto quel video?». L'allusione di Abdallah - si legge ancora su L'Espresso - è che quelle scene riprendessero Giulio nel tentativo di offrire una somma di denaro al sindacalista in cambio di alcuni informazioni. Non ha però precisato che tipo di informazioni.

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