Ragazzo cristiano arrestato per un attentato a Tripoli: è stato plagiato da Al-Qaeda

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Sabato 17 Gennaio 2015, 13:12 - Ultimo aggiornamento: 15:33
L’attenzione nei confronti della nuova e multiforme minaccia jihadista è alta anche in tutto il Libano, e rischia di avere conseguenze impreviste e inquietanti.

Il paese che è già da settimane in ansia per la sorte del soldato ostaggio degli uomini di Is è stato recentemente scosso da un attentato nella città di Tripoli, nel nord del paese, in cui hanno perso la vita 9 persone e altre 50 sarebbero state ferite. L’attacco è stato, poche ore dopo rivendicato con un video da Jabhat al-Nusra., che ha voluto così vendicare i martiri sunniti. Il movimento, altrimenti detto “Fronte del Soccorso al Popolo di Siria”, considerato affiliato ad al-Qaeda e, recentemente, assurto alle cronache italiane quale possibile esecutore del rapimento di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo.

Terribile la dinamica dell’attentato. Secondo i resoconti della stampa libanese, prima un terrorista suicida sarebbe entrato in un caffè della città e si sarebbe fatto esplodere, causando alcune vittime. Poi, al sopraggiungere immediato degli abitanti della zona, un altro avrebbe fatto lo stesso, in prossimità dell’esercizio commerciale, causando una vera e propria carneficina.

Ma se ciò non bastasse a scuotere la vita del già travagliato paese del Medio Oriente, la popolazione multi-confessionale (non senza difficoltà) del Libano ha dovuto confrontarsi con un altro elemento inquietante. Nel corso delle indagini, infatti, la polizia e le forze armate libanesi avrebbero arrestato tre uomini, sospettati di far parte della stessa “cellula terroristica” dei due kamikaze. Stando a quanto si legge sul The Daily Star, quotidiano libanese in lingua anglosassone, uno dei tre arrestati sarebbe Elie Tony al-Warraq, un giovane cristiano-maronita di 22 anni che avrebbe subito un vero e proprio lavaggio al cervello dai reclutatori di al-Nusra. Il giovane sarebbe diventato amico di Shadi Mawlawi, uno dei più ricercati fondamentalisti islamici rifugiatisi nel Libano, che lo avrebbe reclutato convincendolo a spostarsi nel quartiere di Bab al-Tabanneh, dove vive la componente islamica sunnita.

I vicini di casa di Elie, intervistati dal The Daily Star, non hanno dubbi: il ragazzo sarebbe stato vittima di una vera e propria azione di plagio da parte di Mawlawi e di altri uomini di al-Nusra rifugiatisi in alcuni quartieri della città di Tripoli del Libano. Qualcuno sostiene che Elie stesse anche per convertirsi all’Islam. Sempre secondo il quotidiano di Beirut le Forze Armate Libanesi avrebbero trovato prove che il giovane cristiano e i suoi due compagni, al momento dell’arresto, stessero organizzando altri attacchi terroristici e che fossero, in passato, già stati coinvolti in attacchi contro l’esercito e che, oltre ad aver partecipato attivamente agli scontri inter-islamici tra i quartieri di Jabal Mohsen a Bab al-Tabanneh, avessero anche combattuto in Siria.