L'attore - che in precedenza aveva definito Putin come «uno dei maggiori leader mondiali viventi» e aveva espresso la speranza non solo di poterlo considerare «un amico» ma anche «un fratello» - si è detto «straordinariamente grato». «Ho sempre pensato - ha dichiarato in un comunicato - che gli Stati Uniti e la Russia debbano essere alleati e amici e nonostante la sfortunata propaganda oggi in corso lavorerò senza sosta per questo fine».
Seagal, va detto, è orami in buona compagnia. Non sono poche le star che si sono fatte sedurre dall'insostenibile leggerezza - anche da un punto di vista fiscale - dell'essere russi. Il nome più celebre resta forse quello di Gerard Depardieu, che appunto ricevette la cittadinanza russa nel gennaio del 2013 dopo un'aperta querelle col governo francese anche - ma non solo - a causa delle tasse. Ma pure Roy Jones (pugile) e Vic Wild (snowboarder), entrambi americani, hanno ricevuto su iniziativa presidenziale il passaporto russo. E persino un peso massimo come Robert De Niro, nel corso di una visita a Mosca nel novembre del 2015, non aveva escluso l'ipotesi di richiedere la cittadinanza russa. «Come potete immaginare è una faccenda delicata, vedremo», aveva detto ai giornalisti, rispondendo a una domanda in merito, mentre inaugurava un ristorante Nobu - catena di lusso di cui è co-proprietario.
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