Tutto si è svolto poco dopo l'apertura dei cancelli della sua scuola, la Franklin Regional High School di Murrysville, verso le 7.15. Il ragazzo, per motivi ancora da chiarire, ha improvvisamente aggredito come una furia i suoi compagni, usando due coltelli contemporaneamente: li ha rincorsi nei corridoi, davanti agli armadietti, e poi sulle scale, e anche in diverse classi del primo piano. Qualcuno per fortuna ha prontamente fatto suonare l'allarme, e in molti, in preda al panico, sono corsi a cercare riparo. Molti altri non sono però riusciti a nascondersi, e sono stati travolti dalla violenza del sedicenne.
«Sono stati attimi di caos - ha raccontato uno studente rimasto illeso - c'era sangue dappertutto, all'ingresso, sulle scale e nei corridoi». Tutti i feriti sono di età compresa tra i 14 e 17 anni, tranne l'agente della sicurezza, sulla sessantina. Quattro dei feriti più gravi sono stati trasportati in ospedale in elicottero, e tre sono stati immediatamente sottoposti ad intervento chirurgico. Quelli giudicati in condizioni critiche sono almeno sette. Hanno subìto ferite al torace, all'addome o alla schiena. Si tratta di ferite «serie», ha affermato il dottor Chris Kaufmann del Forbes Regional Hospital, dove alcuni dei feriti sono stati ricoverati. Sono ferite che li mettono «in pericolo di vita», ha detto. Uno di loro, hanno riferito fonti mediche, deve la vita a una sua compagna, che gli ha tamponato una profonda ferita fino all'arrivo dei soccorsi.
Come normalmente accade in questi casi, il presidente Barack Obama è stato prontamente informato, ha fatto sapere la Casa Bianca.
Obama è peraltro oggi in viaggio in Texas per prendere parte assieme alla first lady alla cerimonia funebre in memoria delle vittime della sparatoria avvenuta giorni fa nella base militare di Fort Hood, in cui tre persone sono state uccise e 16 altre ferite da un militare che si è poco dopo ucciso. Una tragedia a cui ieri ne ha fatto seguito una simile, quando nella base di Camp Lejeune, in Nord Carolina, un marine è stato ucciso da un suo commilitone a colpi di fucile.
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