Il suo appello viene però rispedito al mittente dalla Fnsea, uno dei sindacati responsabili della protesta, che ha rifiutato di rimuovere i picchetti e di assumersi la colpa dell'incidente, sostenendo, secondo quanto riferito da diverse fonti sul posto, che il pompiere andasse troppo veloce e che la presenza delle forze dell'ordine fosse insufficiente. La risposta del governo non ha tardato ad arrivare. È stato il ministro dell'Agricoltura, Stephane Le Foll, a lanciare un «appello alla responsabilità», aggiungendo con fare polemico: «non ho mai pensato che bloccare i dintorni di Parigi fosse la migliore soluzione».
Forse per evitare un'escalation di accuse reciproche, gli organizzatori hanno quindi deciso di cedere alla richiesta dell'esecutivo, e nel primo pomeriggio hanno invitato tutti i partecipanti alla mobilitazione a rimuovere i blocchi stradali. Un gesto di pacificazione che rappresenta però solo una tregua temporanea: nuova manifestazioni sono infatti già state annunciate per il 29 novembre. Quella di oggi doveva essere una protesta dimostrativa, anche meno dura del previsto, dato che gli organizzatori avevano deciso di rinunciare alla minaccia di «paralizzare Parigi» optando per blocchi stradali parziali, chiusi solo per i veicoli commerciali.