Parigi sotto attacco, esperto 007: «Artificiere strage arrestato in Belgio, si chiama Mohamed Amri»

Parigi sotto attacco, esperto 007: «Artificiere strage arrestato in Belgio, si chiama Mohamed Amri»
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 16 Novembre, 20:39
Esperti ed ex membri dell'intelligence transalpina ne sono convinti: tra i membri della cellula che ha insanguinato Parigi c'è anche un uomo chiave, l'artificiere che ha confezionato le cinture esplosive dei kamikaze.







Secondo Dominique Rizet, un esperto francese sempre informatissimo sulle questioni dell'intelligence transalpina, il bombarolo è Mohamed Amri, 27 anni, una delle persone fermate a Molenbeek, nonchè proprietario della Golf sequestrata a Parigi a rue Dubois Thorn. «A casa sua, a Molenbeek, è stata scoperta una grande quantità di nitrato, è lui che sa fabbricare delle bombe», ha affermato Rizet intervenendo questa sera dagli studi di Bfm-Tv.



L'esperto ha anche precisato che il ragazzo - attualmente in stato d'arresto in Belgio con l'accusa di attentato terroristico - è il proprietario nonchè uno degli uomini a bordo della Golf partiti nella notte dal Belgio per andare a recuperare Salah a Montreuil, la banlieue di Parigi dove quest'ultimo avrebbe lasciato la Seat nera carica di kalashnikov dopo le stragi. Ma al momento non ci sono conferme ufficiali. «Oltre a Abdeslam Salah, in giro c'è anche un artificiere», aveva detto questa mattina l'ex numero uno del controspionaggio francese, Bernard Squarcini. Sabato sera, il procuratore della Repubblica di Parigi, Francois Molins, rivelava che le cinture esplosive usate dai kamikaze erano composte di Tatp (perossido di acetone).



E soprattutto che erano tutte identiche. «Chi dice cintura esplosiva dice artificiere: fabbricare un sistema esplosivo affidabile non è cosa da tutti», spiegava uno 007 francese.
Secondo tre specialisti, la cosa più probabile è che il tecnico non abbia partecipato direttamente agli assalti di venerdì sera ma sia rimasto nelle retrovie, magari fuggendo prima. «È una pedina troppo preziosa, non partecipa mai agli attentati», aveva spiegato Alain Chouet, ex capo dell'intelligence transalpina (Dgse). «Quindi è qui, da qualche parte...», aggiungeva. Parole a cui aveva fatto eco anche un suo ex collega, Pierre Martinet. «La figura dell'artificiere - ha detto - non è carne da cannone. È lì per fabbricare altre cinture e permettere ad altri terroristi di passare nuovamente all'azione» per causare altri morti. Ma se le notizie di Rizet saranno confermate quest'uomo ha già un nome: Mohamed Amri. Ed è già nelle mani della polizia belga.
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