Pakistan, si rifiuta di spegnere la telecamera: reporter schiaffeggiata in diretta da un militare

Pakistan, si rifiuta di spegnere la telecamera: reporter schiaffeggiata in diretta da un militare
di Federica Macagnone
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Domenica 23 Ottobre 2016, 14:19 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 10:07


Continuava a incalzarlo per avere risposte alle sue domande. Ma all'ennesimo tentativo di intervistarlo, la giornata lavorativa di Saima Kanwal, reporter per l'emittente pakistana K21, si è trasformata in un incubo: dopo essersi rifiutata di spegnere la telecamera, la donna è stata schiaffeggiata da Hasan Abbas, un militare che tentava di impedire le riprese a Karachi, in Pakistan.



Saima stava denunciando le difficoltà incontrate dalle persone che intendono accedere al Nadra (National database and Registration Authority) quando un soldato si è avvicinato intimandole di spegnere la telecamera. La sua tenacia non è stata fermata da quelle parole intimidatorie e Saima ha continuato il suo servizio, rivolgendosi al militare affermando il suo diritto di testimoniare la realtà: «Se tratta i giornalisti in questo modo - ha detto Saima prima di essere colpita - allora immaginate come può trattare qui le persone normali». Non è chiaro se la donna si sia avvicinata troppo tentando di toccare il soldato, ma proprio durante il diverbio l'uomo ha perso la pazienza e l'ha schiaffeggiata davanti alle telecamere e a un gruppo di persone che si erano riunite per assistere alla lite. A quel punto la telecamera è caduta a terra, mentre urla e spari facevano da sottofondo a immagini confuse.
 

 


Dopo la lite la giornalista ha denunciato l'uomo, mentre alcuni funzionari del Nadra hanno sporto una controdenuncia nei confronti di Saima, che potrebbe essere accusata di aver ostacolato il lavoro delle forze dell'ordine. Per adesso, tuttavia, come riferisce il giornale Dawn, a finire davanti ai giudici del tribunale di Karachi è finito proprio Abbas.

Le immagini del diverbio finito male sono presto diventate virali, scatenando un dibattito sulla brutalità delle forze dell'ordine, la violenza contro le donne e l'etica dei media. Diversi gruppi umanitari hanno sollevato preoccupazione per gli attacchi ai giornalisti e alla libertà di espressione in Pakistan. Nel rapporto mondiale 2016 lo Human Rights Watch aveva riferito che «tra i reporter sta aumentando la pratica dell'autocensura, temendo ritorsioni sia da parte dello Stato che da gruppi di militanti».