Il neonato piangeva a dirotto, l'ostetrica lo picchiò selvaggiamente: lui ha sviluppato una grave epilessia

Il neonato piangeva a dirotto, l'ostetrica lo picchiò selvaggiamente: lui ha sviluppato una grave epilessia
di Federica Macagnone
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Martedì 10 Luglio 2018, 18:52 - Ultimo aggiornamento: 12 Luglio, 00:20
Stanno per mettersi molto male le cose per Emiliya Kovacheva, l'ostetrica bulgara che nell'aprile 2015 picchiò selvaggiamente un neonato di quattro giorni in un ospedale di Sofia perché "piangeva troppo" e non lasciava dormire i bambini della nursery. A tre anni di distanza, infatti, è emerso che il piccolo Nikol Dimitrova ha sviluppato una grave forma di epilessia proprio a causa delle percosse subite. Già condannata nel settembre scorso a 18 anni di carcere, la donna era riuscita a ottenere i domiciliari per poter accudire i suoi due figli e i genitori malati. Ora, però, alla luce della nuova situazione, le accuse contro di lei stanno per essere riformulate e la famiglia del bambino invoca a gran voce che la sua pena venga inasprita: «Quella donna - dicono - merita l'ergastolo. La giustizia, con lei, è stata fin troppo clemente».  

La vicenda risale al 18 aprile 2015. Quella notte Emiliya perse letteralmente la testa al termine di uno dei suoi massacranti turni di 24 ore in ospedale. Il pianto incessante del piccolo Nikol, come dice lei, le era "entrato nel cervello e svegliava tutti gli altri neonati". Lei, stressata e  stanchissima, dopo aver tentato inutilmente di calmarlo cominciò a scuoterlo e a prenderlo a pugni, come se fosse impazzita, provocandogli varie lesioni e un coagulo di sangue alla testa di 24 centimetri: secondo i medici è un miracolo che il bimbo sia sopravvissuto. Smascherata dalle telecamere di sicurezza che avevano ripreso la scena, Emiliya fu arrestata e condannata. 

Quando sembrava che la vicenda si fosse conclusa, però, la nuova sconfortante notizia. Ora che ha tre anni, infatti, Nikol sta cominciando a pagare le conseguenze di quella notte infernale: è stato colpito da una grave forma di epilessia che, secondo i medici, è una conseguenza diretta dell'attacco violento sferrato dall'ostetrica.  Emiliya, che negli ultimi mesi aveva invano chiesto un allentamento dei termini cautelari, piange e si dispera: non solo non otterrà sconti, ma rischia di subìre inasprimenti di pena. Tutto per un momento di follia in cui ha rovinato la vita di un bambino senza pensare alle conseguenze.
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