Oslo, l'avvocato difensore di Breivik:
non mostra alcuna pietà, è un folle

Breivik dopo l'arresto
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Martedì 26 Luglio 2011, 10:05 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 00:34
ROMA - La polizia norvegese pensa di invocare una nuova disposizione del codice penale per crimini contro l’umanit nei confronti di Anders Behring Breivik, l’estremista autore della duplice strage di Oslo e di Utoya in cui venerd sono morte 76 persone. Citato in forma indiretta dal giornale Aftenposten, il procuratore Christian Hatlo ha sottolineato che il ricorso a tale norma è al momento solo un’eventualità. Finora la polizia ha fatto riferimento ad «atti di terrorismo» che prevedono una pena massima di 21 anni.



La Lega si scusa con la Norvegia. Divampano intanto in Italia le polemiche per l'uscita di Mario Borghezio, che ieri ha definito "ottime" le idee di Breivik. «La Lega Nord ufficialmente chiede scusa alla Norvegia, già così duramente colpita dai folli attentati di venerdì scorso, e soprattutto ai familiari delle vittime, per le terribili e inqualificabili considerazioni espresse a titolo personale dall' Mario Borghezio, considerazioni che ho già definito come farneticazioni e che ribadisco essere tali», ha detto nel pomeriggio Roberto Calderoli.



La polizia: Breivik ha agito da solo. La polizia è ancora convinta che Breivik abbia agito da solo e non si sia appoggiato ad alcuna cellula esterna, come invece da lui sostenuto nell’udienza preliminare di ieri. «Riteniamo che l’accusato abbia una credibilità piuttosto bassa per quanto riguarda questa affermazione, certo nessuno di noi comunque può escludere del tutto che sia vera», ha detto una fonte vicina alle indagini. Si dubita anche che Brevik sia parte di una crociata anti-Islam e anti-marxista, come da lui sostenuto nel "manifesto" di oltre 1.500 pagine che alcuni esperti norvegesi vedono piuttosto come il frutto della fantasia di uno psicopatico che vuole solo confondere le acque.



Breivik «non mostra alcun segno di pietà» per le vittime della strage, ha detto oggi il suo avvocato difensore in una conferenza stampa. Secondo l'avvocato Geir Lippestad «tutta la vicenda indica che Breivik sia folle», sebbene sia presto per affermarlo con certezza. Breivik secondo l'avvocato insiste nella sua tesi: la sua azione è supportata da due cellule solo in Norvegia e da diverse altre all'estero. Lippestad ha raccontato che Breivik gli ha dichiarato di essere parte di un network anti-islamico che ha due cellule in Norvegia e varie all'estero. L'autore della strage, inoltre, si aspettava di rimanere ucciso durante la sua azione criminale.



Secondo l'avvocato Lippestad, Breivik «si vede come una sorta di guerriero. Ha iniziato questa guerra e ne prova in qualche modo orgoglio». Il fanatico xenofobo «detesta tutte le idee occidentali e i valori democratici... si aspetta che questo sia l'inizio di una guerra che prevede durerà 60 anni».



Interventi sull’isola in ritardo. Oggi il ministro della giustizia Knut Storberget si incontrerà con i responsabili della polizia, al centro delle critiche per essere intervenuta in ritardo sull’isola di Utoya.



Allerta xenofobia nella Ue.
Il consiglio dei ministri degli Interni Ue, in programma il 22 settembre, avrà in agenda le iniziative da prendere per contrastare i fenomeni del razzismo e della xenofobia dopo quanto accaduto in Norvegia. Lo ha annunciato Michele Cercone, portavoce della commissaria europea per gli affari interni Cecilia Malmstrom. Già all'inizio di settembre la Commissione procederà a dare vita a un network tra tutte le autorità e le componenti della società civile europea che si occupano di monitorare e prevenire il razzismo, la xenofobia e l'intolleranza in modo da poter avere un quadro più completo e dettagliato di quanto sta accadendo nel Vecchio Continente. Sempre con l'obiettivo di combattere e prevenire fenomeni di radicalizzazione dell'intolleranza verso gli immigrati e i diversi, la commissaria Malmstrom e l'Ue intendono convocare una conferenza interministeriale che si svolgerà nel 2012.



La rete europea di monitoraggio di tutti gli estremismi, nei piani della Commissione, dovrebbe mettere in contatto tra di loro il maggior numero di possibile di attori interessati, anche del mondo della società civile, per uno scambio capillare di informazioni. Grazie al network, ha spiegato Cercone, sarà possibile avere una visione d'insieme anche dalle realtà locali e regionali laddove operano i singoli centri per la diffusione e la propaganda di messaggi radicali, xenofobi o populisti.
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