Ogm, sì Europarlamento alla libertà di scelta dei singoli paesi: si potrà scegliere se limitare o vietare la coltivazione

Ogm, sì Europarlamento alla libertà di scelta dei singoli paesi: si potrà scegliere se limitare o vietare la coltivazione
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Martedì 13 Gennaio 2015, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 19:08
Dopo quattro anni di negoziati, gli Stati membri dell'Unione europea hanno raggiunto l'obiettivo di poter scegliere se limitare o vietare la coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm) sul proprio territorio nazionale.



A segnare una tappa chiave della nuova normativa il voto finale dell'Europarlamento, che con una solida maggioranza ha messo il sigillo all'accordo dello scorso dicembre fra le istituzioni Ue centrato dalla presidenza di turno dell'Italia. Ora mancano solo l'imprimatur del Consiglio e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale Ue, poi toccherà a ogni Paese recepire le nuove regole, in primavera.



L'agenda ha voluto che il voto arrivasse il giorno in cui si tirano le somme del semestre di presidenza italiana dei 28. E un accordo sullo spinoso dossier Ogm «non era scontato» fa notare il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, a cui segue a ruota il tweet del ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, secondo cui questa direttiva costituisce un «grande risultato» per l'Italia.



«Fino a pochi mesi fa eravamo in una situazione di stallo» ricorda Frederique Ries, la relatrice liberale belga dell'Europarlamento, che forte di 480 voti a favore attacca i 159 contrari, leggi pentastellati e verdi, giudicati «non credibili» perché avrebbero mantenuto uno status quo «inaccettabile», dove un Paese che vuole essere "Ogm free" finisce di fronte alla Corte di giustizia Ue.



Oggi sono nove i Paesi, come l'Italia, che hanno bandito la coltivazione del mais MON810, l'unica coltura alimentare consentita in Europa, mentre sono cinque Paesi Ue e sopra tutti la Spagna, a coltivarlo.



Di fronte a chi dalle nuove regole avrebbe voluto di più, Giovanni La Via (Ncd-Ppe), presidente della commissione ambiente del Parlamento europeo, mette subito le cose in chiaro: il compromesso raggiunto «rappresenta l'unico accordo possibile, e come ogni buon compromesso lascia un po' di amaro in bocca a tutte le parti coinvolte».



Come ai socialisti europei, che avrebbero voluto un fondo di risarcimento danni da eventuali contaminazioni per gli agricoltori. O agli ambientalisti di Greenpeace, per cui la nuova norma è «lacunosa» e invitano l'Italia, come fa Legambiente, a rinnovare subito il bando Ogm e a recepire rapidamente la direttiva Ue.



Soddisfatte la Cia, che ricorda come consumatori e produttori europei vadano a maggioranza «in direzione opposta agli Ogm» e Coldiretti, che parla di «un importante e atteso riconoscimento della sovranità degli Stati di fronte al pressing delle multinazionali del biotech».



A fare il punto è il commissario europeo alla salute, Vytenis Andriukaitis, secondo cui questo voto «porta ad un passo dal fornire agli Stati membri gli strumenti per decidere sulla coltivazione di Ogm sul loro territorio, sulla base di motivi diversi dai rischi per la salute e per l'ambiente autorizzati».



Ma in Friuli Venezia Giulia c'è chi non rinuncia alla sua battaglia personale pro-biotech. «Nelle prossime settimane procederemo all'ennesima semina di Mon 810» annuncia il leader di Agricoltori Federati, Giorgio Fidenato, che avverte: «La Regione si prepari».



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