Usa, in arrivo nuove restrizioni per i Paesi che partecipano al ​"Programma Viaggio senza Visto"

Usa, in arrivo nuove restrizioni per i Paesi che partecipano al "Programma Viaggio senza Visto"
di Anna Guaita
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Sabato 16 Dicembre 2017, 16:12 - Ultimo aggiornamento: 18:54

NEW YORK – Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale annuncia nuove linee guida per i 38 Paesi che godono del “Visa Waiver Program”. Fra questi Paesi, i cui cittadini hanno il permesso di entrare negli Usa e rimanerci fino a 90 giorni senza dover richiedere il visto, è inclusa anche l’Italia.

Per continuare a godere di questo privilegio però, tali Paesi dovranno d’ora innanzi adottare nuove procedure. Ad esempio, dovranno esercitare maggiori controlli sugli impiegati degli aeroporti, e dovranno accettare che sui voli diretti verso gli Usa possano essere dislocati i Federal Air Marshal, gli agenti di sicurezza del Dipartimento dei Trasporti.

Ma la richiesta più seria riguarda i controlli su coloro che entrano nei Paesi interessati. Gli Usa chiedono cioè che vengano effettuate verifiche anche sui viaggiatori che da altre nazioni si rechino nei 38 Paesi del Program. E per effettuare tali verifiche, ci si dovrà servire delle liste che l’antiterrorismo Usa ha raccolto con nomi di possibili sospetti terroristi.

Vari Paesi si servono già spontaneamente di queste liste, nell’ambito del programma di “data sharing” nella lotta internazionale al terrorismo, ma ora la richiesta di una più stretta vigilanza sui viaggiatori diventa formale.

Ogni anno circa 20 milioni di viaggiatori dei 38 Paesi del Visa Waiver Program vengono negli Usa, di questi circa lo 0,68 per cento si ferma nel Paese oltre i 90 giorni concessi dal Program. Nel 2016 i Paesi meno “obbedienti” sono stati la Grecia, il Portogallo, l’Ungheria e San Marino. D’ora innanzi i governi dovranno però informare i loro cittadini che ci saranno conseguenze se non rispetteranno il tetto massimo dei 90 giorni di permanenza. La richiesta viene dalla nuova direttrice dell’Homeland Security, la signora Kirstjen Nielsen, che inquadra questi nuovi provvedimenti “nello sforzo di continuare la guerra al terrorismo”.

Uno studio condotto dal think tank Cato Institute dimostra però che fra il 1975 e il 2015 non ci sono stati negli Usa casi di morti da attacchi terroristici operati da individui presenti nel Paese nell’ambito del Visa Waiver Program. Nell’arco di questi venti anni ben 400 milioni di turisti sono entrati negli Usa usufruendo del Visa Waiver Program. Oltre all’Italia, in questa lista sono inclusi anche tra gli altri il Belgio, la Francia, la Gran Bretagna, la Danimarca, la Finlandia, l’Australia, ecc.
                                                                                                                                                                                                          
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