Nonno uccide il nipotino di due anni dopo averlo torturato con la spazzola del barbecue

Robert Watkins
di Federica Macagnone
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Sabato 22 Novembre 2014, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 09:02
Quando il 5 settembre dell'anno scorso il piccolo Robert, 2 anni, è arrivato in ospedale, le sue ferite erano talmente gravi che i medici si sono accorti presto di trovarsi davanti a un caso disperato. I suoi occhi si sono chiusi per sempre tre giorni dopo il ricovero: troppo poco tempo per vedere il mondo, abbastanza per conoscere la crudeltà di Raymond Matthew Brittle, 40 anni, e della moglie Melissa, 37, di Thurmont, nel Maryland, le due persone che in queste ore sono state incriminate per la sua morte.



Tutta la vicenda ha contorni ancora sfuocati e da definire, come ad esempio i reali rapporti che legavano i protagonisti. Fatto sta che Robert Watkins non è morto mentre giocava al parco o perché è ruzzolato per le scale, come avevano fatto credere. Il piccolo è stato massacrato dall'uomo che la madre di Robert considerava un nonno, la persona adatta a prendersi cura di lui. Mai considerazione fu più sbagliata. Il bambino è stato consegnato nelle mani di Brittle e della moglie circa 6 mesi prima della sua morte: la madre di Robert, per motivi che non sono chiari, avrebbe deciso di affidarlo alle cure di Raymond, l'uomo che per anni è stato il suo patrigno. Pochi giorni dopo iniziarono gli abusi sul bimbo che ha vissuto mesi d'inferno a casa Brittle. Fino al giorno in cui le violenze si sono trasformate in furia assassina, scatenata dalla mancanza di appetito del piccolo: l'uomo, furioso, lo ha preso per la testa e ha iniziato a strattonarlo. Poi, con una spazzola il barbecue, ha “lavato” i denti del bimbo provocandogli profondi tagli. Infine lo ha picchiato con una cintura e lo ha devastato a calci.



Poi il nonno e la moglie hanno portato il bimbo al National Medical Center raccontando che era caduto dalle scale e imponendo ai figli di confermare quella versione dei fatti. Tre giorni dopo il piccolo è morto: dalla perizia del medico legale è emerso che il piccolo subiva abusi da mesi. Aveva lividi su tutto il corpo, il cranio fratturato e lesioni alla testa compatibili con quelle di un bambino caduto da un edificio di diversi piani. Ancora più sconvolgenti i tagli presenti nella bocca, causati dalla spazzola per il barbecue.



Raymond, in queste ore, è stato incriminato per abuso su minori con conseguente morte, omicidio di secondo grado, cospirazione e aggressione: rischia fino a 55 anni di detenzione.



Melissa, che era a casa quando è avvenuta l'aggressione e rischia 20 anni di carcere, si è dichiarata colpevole degli abusi all'inizio di questo mese. La donna, che ha chiesto il divorzio, lo ha incastrato grazie a una conversazione telefonica. «Perché lo hai fatto?» gli ha chiesto. «Missy, tu eri proprio lì quando l'ho fatto. Hai detto che aveva bisogno di qualche sculacciata» ha risposto Raymond.



L'avvocato dell'uomo, Margaret Teahan, ha detto che la difesa chiederà al giudice che Brittle possa scontare la pena al Patuxent Institution affinché riceva assistenza psichiatrica. La sentenza è attesa per il 3 febbraio.