Niccolò ucciso in Spagna, il mistero dei killer: paramilitari con asilo politico

Niccolò ucciso in Spagna, il mistero dei killer: paramilitari con asilo politico
di Valeria Arnaldi
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Martedì 15 Agosto 2017, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 17 Agosto, 01:08

Niccolò sta provando a rialzarsi, evidentemente stordito dai colpi ricevuti, quando uno degli aggressori gli sferra un calcio, violentissimo, in testa. Cade all'indietro, le gambe ancora piegate nel tentativo di rimettersi in piedi. Non un sussulto. Non un movimento. Centinaia di ragazzi nella pista gremita stanno a guardare, in circolo intorno alla rissa, senza intervenire. Alcuni girano filmati con i cellulari. È un video delle telecamere di sicurezza del St.Trop', locale di Lloret de Mar, in Spagna, dove il giovane è stato pestato a morte, a mostrare in tutto l'orrore gli ultimi istanti di vita di Niccolò Ciatti, il ventiduenne di Scandicci deceduto, dopo un giorno di coma, per le percosse ricevute.

I RESPONSABILI
Quelle immagini hanno consentito di individuare gli aggressori, fermati poco dopo quando già erano fuggiti dal club, e i video, inclusi quelli dei cellulari, sono stati acquisiti dalla polizia catalana per le indagini. Intanto, però una sequenza corre on line, perfino sulle pagine social. «Ho visto la metà di questo video terribile, perché come padre non ci sono riuscito»,ha raccontato al Tg1, in lacrime, il padre di Niccolò, recatosi in Spagna con moglie e figlia e tornato ieri a Scandicci. La violenza - «Lo hanno ammazzato come un cane, neanche un cane si merita una fine così» - in quei filmati si mescola all'indifferenza.

LA RABBIA
«Tutti, tutti sono stati a guardare», dice. Solo gli amici hanno tentato di aiutarlo. Contro il video si sono scagliati molti dei contatti di Niccolò dai social. Fabio chiede di toglierlo per «rispetto». Gli risponde Ilaria, fidanzata della vittima: «Stiamo già facendo tutto Fabio, stai tranquillo tra poco sparisce». Il filmato documenta un'aggressione di ferocia inaudita. «Non sono essere umani ma bestie», commenta il padre.

Per l'omicidio sono stati fermati tre ceceni di 20, 24 e 26 anni, con documenti russi, che, da quanto riferito dalla polizia locale, risiederebbero in Francia, dove avrebbero ottenuto asilo politico. Per loro l'accusa è omicidio. «Sembravano esperti di arti marziali», hanno raccontato gli amici di Niccolò, con lui in discoteca. Si tratterebbe di membri di una formazione paramilitare, secondo la stampa locale. Sarebbe stato uno di loro, stando alle prime ricostruzioni, a dare inizio alla rissa. Nessun motivo particolare, nessuno screzio. Forse, un urto in pista. Poi, l'aggressore ha colpito Niccolò.

IL RICORDO
«Era alto più di un metro e novanta, 80 chili, un fisico, era bellissimo - ricorda il padre - lo hanno distrutto solo perché ha ricevuto una spinta e lui ha reagito e questo non ha aspettato altro che massacrarlo, perché questo era il suo lavoro, lo voleva massacrare e me lo ha ammazzato». Sotto gli sguardi della gente. E senza che nessuno della security intervenisse. Il St. Trop', chiuso fino a data da destinarsi per consentire indagini anche sul protocollo di sicurezza interno, ha listato a lutto la pagina Facebook, escludendo ogni responsabilità: «Come abbiamo già sostenuto in varie dichiarazioni tramite il nostro rappresentante legale, condanniamo con forza i fatti e insistiamo sul fatto che l'unico responsabile è l'autore materiale». I responsabili del locale hanno dichiarato ai media catalani che «tutto è accaduto in pochi secondi, non c'è stato modo di intervenire per impedire il colpo mortale».

LE RICHIESTE
La famiglia e gli amici di Niccolò pretendono giustizia. Sul banco del mercato, chiuso per lutto, dove la vittima lavorava con la zia, un vicino, ha posto un mazzo di fiori. «Nessuno di noi ha più voglia di dire niente - afferma Martina, a nome degli amici più stretti del giovane - dico solo che Niccolò era un ragazzo formidabile e che chi ce l'ha portato via dovrà pagare». I ricordi sul gigante buono, come lo ha definito la sua ragazza, si susseguono, pagina dopo pagina. È proprio Ilaria, fidanzata con Niccolò da un anno e che con lui, dopo una vacanza insieme, sarebbe dovuta andare a convivere a settembre, a rendere il ritratto più ricco, riportando frasi, foto, perfino un video. Su instagram, uno dei loro ultimi scambi. Sotto l'immagine di un bacio al tramonto, Ilaria scrive: «Amore muoviti a tornare». «È già partito il countdown», risponde Niccolò. A fare da didascalia all'immagine, il ragazzo aveva scritto «Perché alla fine io lo so e tu lo sai, ci sono tramonti che non tramontano mai».

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