New York, l'isola dei morti dimenticati: il Nyt cerca di dare un nome ai defunti

New York, l'isola dei morti dimenticati: il Nyt cerca di dare un nome ai defunti
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Martedì 17 Maggio 2016, 01:01 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 08:36
Hart Island, un lembo di terra disabitata al largo del Bronx, è l'isola-cimitero dei morti dimenticati: la maggior parte degli abitanti della Grande Mela non sa neppure che esiste, anche se vi riposano i resti di oltre un milione di persone. Questo mezzo chilometro quadrato di terra visibile da un angolo del Bronx è infatti una sorta di enorme fossa comune, dove dal 1869 vengono sepolti senzatetto e poveri della città. E il New York Times ha condotto una lunga indagine per scoprire l'identità dei defunti: sull'isola ci sono alcuni edifici oggi abbandonati che in passato hanno ospitato un carcere minorile, un sanatorio per malati di tubercolosi e un ospedale psichiatrico, ma nessuna lapide indica i nomi delle persone che vi sono sepolte.

Come Leola Dickerson, che ha lavorato come governante di una famiglia newyorkese per 50 anni: quando nel 2008 morì in un ospedale a 88 anni, nessuno si prese cura del suo corpo.
Per legge le spoglie divennero di proprietà della città e furono portate ad Hart Island. Zarramen Gooden invece aveva solo 17 anni quando è morto cadendo con la bicicletta: viveva con i quattro fratelli e la madre eroinomane in un rifugio per senzatetto e nessuno poteva pagare per la sua sepoltura. L'indagine del New York Times su centinaia di morti dimenticati, basata su un database delle persone sepolte sull'isola dal 1980, non solo rende possibile scoprire le loro vite, ma rivela anche le inefficienze del sistema. Tra i poveri sepolti, per esempio, c'è anche il corpo di una miliardaria di nome Ruth Proskauer Smith, portata lì all'insaputa della famiglia: i figli avevano donato i suoi resti alla New York University School of Medicine per la ricerca, chiedendo poi che fossero cremati e dispersi. Invece hanno scoperto che il cadavere era finito nella fosse comune nel Bronx.
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