New York si prepara per i funerali dei due poliziotti uccisi sabato scorso a Brooklyn. Ci sarà anche il sindaco Bill de Blasio, che ha dato per certa la propria partecipazione malgrado le critiche degli attivisti e del maggiore sindacato di polizia. Intanto vanno avanti in tutto il paese le proteste contro il razzismo cominciate dopo la decisione del Gran Giurì di non incriminare i due poliziotti responsabili della morte di Michael Brown a Ferguson e Eric Garner a Staten Island. Nemmeno a New York le manifestazioni accennano a placarsi, malgrado l'appello del sindaco a sospenderle fino ai funerali degli agenti uccisi.
Per controllare la situazione il Dipartimento della Giustizia Usa ha annunciato che avvierà un'indagine sulla morte del ragazzo nero ucciso da un agente bianco a Milwaukee e prosciolto ieri da un giudice locale.
Gli attivisti di New York, comunque, non hanno intenzione di desistere e giudicano scandaloso l'appello del sindaco: questa, dicono, «è una rivoluzione e non la reprimeremo». Altre contestazioni a de Blasio arrivano anche dagli stessi agenti di polizia, che tramite il maggiore dei loro sindacati hanno fatto sapere che la sua presenza ai funerali dei poliziotti caduti in servizio non è gradita. Ma lui non desiste: ci sarà per rappresentare l'intera città e a esprimere la gratitudine di tutti i newyorkesi agli agenti caduti. Sarà un funerale in grande stile, come da tradizione, ha fatto sapere il Nypd, il Dipartimento di Polizia di New York. La cerimonia in memoria dell'agente Rafael Ramos, si svolgerà sabato prossimo, in una chiesa protestante, di Glendale. Per Wenjan Liu invece non c'è ancora una data precisa, almeno ufficialmente. Si sa solo che non è prevista una cerimonia religiosa, se non una preghiera in un luogo da determinare, e che si attende l'arrivo di alcuni suoi parenti dalla Cina; come del resto è atteso l'arrivo di parenti di Ramos da Porto Rico.