Va avanti il sogno di Richard Branson di continuare l'avventura del turismo spaziale, nonostante il fallimento del test di volo della navetta SpaceShipTwo della sua società Virgin Galactic. Venerdì si è schiantata al suolo nel deserto di Mojave, in California, causando la morte di uno dei due piloti a bordo, l'altro è rimasto gravemente ferito. E sul luogo dell'incidente sono arrivati anche gli investigatori federali.
«Abbiamo sempre saputo che la strada per lo spazio è estremamente difficile e che tutti i nuovi veicoli devono passare attraverso momenti difficili all'inizio della loro storia.
Intanto, sul luogo dell'incidente, è arrivata l'ispezione del National Bureau of Transportation Safety Board (NTSB) - l'agenzia investigativa indipendente del governo degli Stati Uniti che indaga sugli incidenti che coinvolgono aeroplani, navi, treni, oleodotti e gasdotti - e della Federal Aviation Administration Force, l'ente aviazione statunitense. Un team di circa 15 persone che dovrà esaminare il luogo dell'incidente, raccogliere dati e ascoltare testimonianze. L'attenzione è puntata su una nuova formula di carburante sperimentata ieri per il volo di prova della SpaceShipTwo. A base di plastica, il carburante sarebbe stato testato più volte a terra ma non in volo. «Era un test di volo e solitamente questi test sono ben documentati in termine di dati», ha detto alla BBC Christopher Hart della NTSB.
La navetta aveva fatto il suo primo test di volo un anno e mezzo fa. La Virgin Galactic aveva in programma il suo primo volo commerciale verso lo spazio nel 2015. Aveva raccolto più di 700 prenotazioni, costo del biglietto 250mila dollari. Il mese scorso, Richard Branson aveva dichiarato al Wall Street Journal che aveva intenzione di imbarcarsi con il figlio in uno dei primi viaggi.