India, lo credono morto e lo preparano per la cremazione: il nonno si sveglia poco prima che il rogo sia acceso

India, lo credono morto e lo preparano per la cremazione: il nonno si sveglia poco prima che il rogo sia acceso
di Federica Macagnone
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Giovedì 25 Dicembre 2014, 00:25 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 16:08
«Spero che la prossima volta accertino che io sia morto per davvero prima di darmi fuoco». Non si sa se sia più felice per lo scampato pericolo o più terrorizzato all'idea di quello che stava per succedergli.

Fatto sta che Deepak Singh, un pastore di 72 anni della città di Bhilwada nell'India nord-occidentale, è uno dei pochi uomini al mondo ad aver visto la scena del proprio funerale: si è svegliato da un sonno che pareva mortale pochi attimi prima che i suoi parenti accendessero la pira funeraria sulla quale lo avevano adagiato. Fino a quel momento, tutti intorno a lui avevano una sola certezza: Singh aveva avuto un collasso mentre andava a dar da mangiare alle proprie mucche, era crollato a terra davanti ai parenti terrorizzati ed era morto.



Quando i familiari hanno ricevuto la conferma dal medico locale che Singh era davvero deceduto, hanno preparato la pira per accendere il rogo con il quale lo avrebbero cremato e hanno intonato il canto funebre che ha risvegliato il nonno "morto".



Ancora stordito, il nipote 26enne Banda Nalwa ha raccontato la vicenda: «Quando il nonno si è svegliato la mattina sembrava stesse bene, ma appena ha iniziato a dirigersi verso le mucche è improvvisamente caduto in terra. Mi sono precipitato e non sono riuscito a cogliere alcun segno di vita. Non sentivo il polso e il cuore sembrava essersi fermato. Ho chiamato il resto della famiglia e tutti hanno concordato: era morto. Abbiamo chiamato un medico locale e anche lui ha confermato il decesso».



In conformità con la religione indù, i parenti hanno iniziato a preparare il rogo secondo una tradizione che risale a migliaia di anni fa. Dopo averlo adagiato sulla pira, su pezzi di legno e stoffa, hanno iniziato il loro lamento di morte, come è consuetudine, per dire addio a Singh. «Quando il volume del canto è aumentato - racconta Nalwa - improvvisamente ho visto il corpo di mio nonno muoversi. In un primo momento ho pensato che fosse la mia immaginazione, ma poi ho realizzato e ho strabuzzato gli occhi. Poi, con mio zio Gulshan, l'ho aiutato a rialzarsi e ad andar via dalla pira. Siamo stati fortunati a non averla accesa prima».

Dal canto suo, Singh deve ringraziare i suoi parenti per il fatto di avere dei buoni polmoni e per aver cantato così forte da averlo strappato al sonno profondissimo nel quale era piombato. Ancora stordito, ha detto: «So che posso dare un po' di fastidio, a volte, ma spero che aspettino che io sia morto davvero prima di darmi fuoco di nuovo».