Monaco sotto attacco, la paura e la fuga di Thamina: «Io e la mia famiglia salvi per una manciata di minuti»

Monaco sotto attacco, la paura e la fuga di Thamina: «Io e la mia famiglia salvi per una manciata di minuti»
di Federica Macagnone
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Venerdì 22 Luglio 2016, 23:53 - Ultimo aggiornamento: 23:55

Stava per tornare dentro quel centro commerciale. Ancora pochi attimi e si sarebbe ritrovata, insieme ai genitori, sotto il fuoco di fila dei tre uomini armati che hanno sparato sulle persone nel centro commerciale Olympia, a Monaco di Baviera. Thamina Stoll, 22 anni, nata e cresciuta a Monaco, ma da qualche anno residente a Durham, in North Carolina, è riuscita a fuggire appena in tempo dall'orrore e, dal balcone di casa di sua nonna, ha avuto la freddezza di filmare quanto stava accadendo.
 

 


Thamina, che frequenta la Duke University e sta facendo uno stage nella città tedesca, aveva appena trascorso un'oretta al centro commerciale con la nonna e la cugina. Poco dopo, però, aveva deciso di tornare tra i negozi con i genitori. «Quando siamo scesi in strada, ci siamo imbattuti in un'altra famiglia che era in stato di shock – ha raccontato al MailOnline - Erano terrorizzati e ci hanno detto di non tornare al centro commerciale. E così abbiamo deciso di tornare a casa di mia nonna, che vive a tre minuti dal luogo della sparatoria, portando con noi l'altra famiglia. Dal balcone abbiamo girato il video. Abbiamo visto una cinquantina di persone correre verso il nostro palazzo in cerca di un luogo dove ripararsi. Poi abbiamo sentito le sirene che arrivano e gli elicotteri che iniziavano a girare sopra la nostra testa».

Adesso non riesce a smettere di pensare quanto la sua vita sarebbe potuta cambiare per una manciata di minuti: «Mi sento molto fortunata perché ero stata lì un'ora prima dell'attacco ed ero sul punto di tornare dentro – ha concluso – Io e la mia famiglia siamo salvi, eravamo completamente al sicuro, ma c'era tanta gente in strada che correva. Dio solo sa cosa sarebbe potuto succederci se avessimo deciso di entrare in quel centro commerciale. Potremmo non essere più qui».

 

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