Monaco, ore di panico: città sotto assedio. «Urlavano: non voglio morire»

Monaco, ore di panico: città sotto assedio. «Urlavano: non voglio morire»
di Flaminia Bussotti
3 Minuti di Lettura
Sabato 23 Luglio 2016, 09:08
Monaco, la seconda città della Germania, la più meridionale, allegra e godereccia, è stretta in una morsa di panico e terrore: il capoluogo bavarese, è una città evacuata e spettrale. In un primo momento la polizia ha lanciato un allarme di «acuto pericolo» e si è appellata alla popolazione a restare a casa. Fermi gli autobus, la metropolitana, i taxi, evacuata la stazione centrale, bloccato il traffico cittadino, le autostrade e la rete ferroviaria. Vuoti i ristoranti, le birrerie, tutte le strade del centro storico, solitamente brulicanti di gente e di turisti fino a tardi. Alle 17.52 un uomo armato, ha aperto il fuoco davanti a un fast food di McDonald's nel centro commerciale Olympia Center, a due passi dal grande stadio di calcio. Nove i morti, numerosi i feriti gravi.

NEL CAOS
Disorientati e terrorizzati, secondo molte testimonianze raccolte in rete e da molti media, i passanti per strada non sapevano come tornare a casa e dove rifugiarsi. «Eravamo a mangiare proprio da McDonald's quando è scoppiato il panico» racconta una ragazza. «I bambini urlavano, siamo corsi fuori impauriti e abbiamo sentito tre spari. Provenivano dal piano superiore, noi eravamo sotto». In un video in internet si vede un uomo che esce dal locale e spara alla cieca sulla folla. In pochi minuti nella zona regna lo stato di emergenza. L'attentato ha fatto centro in uno dei punti commerciali nevralgici della città: è qui che tracimano soprattutto il fine settimana migliaia di cittadini per acquisti o semplicemente per andare in uno dei tanti caffè e ristoranti che si trovano all'interno. Una commessa di un negozio di animali della zona aveva paura perché non aveva più notizie della famiglia. Forse erano lì: «Soprattutto mio fratello e mia sorella non sono riuscita a raggiungerli, forse sono andati al centro a fare compere», ha detto spaventata.

 

Nel centro di Monaco, dove erano scattati altri due allarmi di sparatorie che non hanno poi trovato conferma, lo scenario era spettrale. Svuotate tutte le birrerie come le famose Ratskeller e Hofbräuhaus, e i ristoranti: «Non è successo nulla qui ma è scoppiato ugualmente il panico», ha detto il responsabile dei servizi, Werner Posselt. Deserti anche i caffè della catena americana Starbucks sulla centralissima Odeonsplatz. Nel ristorante Il Sogno si erano rifugiate fra le 20 e le 30 persone. Una ragazza disperata sulle scale esterne di un edificio diceva fra le lacrime: «Non voglio morire». «Qui sei al sicuro», cercava di consolarla un'amica.

CASE APERTE A CHI FUGGE
Via twitter è partita una catena di soccorso con l'hashtag #Offenetür Nutzer sichere Zufluchtsore für Passanten (porte aperte a passanti che cercano riparo). Una turista italiana chiede a qualcuno nel centro dove si può rifugiare: «La cosa migliore è che vada in un ristorante, nella strada laggiù», le risponde un passante.

A Monaco si è riunito il consiglio di sicurezza del governo e il governatore Horst Seehofer e il ministro dell'Interno, Joachim Herrmann, sono accorsi alla centrale operativa della polizia. A Berlino, il governo si tiene aggiornato ma al momento molti sono in ferie, inclusa la cancelliera Angela Merkel che proprio ieri sera aveva la sua prima sera di riposo. Il ministro dell'Interno Thomas De Maizière, che dopo l'attentato sul treno era rientrato a Berlino dalle ferie, si trovava ieri in volo per New York quando è avvenuto l'attentato.