L'Europa, spiega il premier, soprattutto su emergenze come quella dell'immigrazione, deve lavorare compatta, serve unità. E torna a ribadire che l'Italia, «non è più un problema per l'Ue» perchè ha fatto un pacchetto di riforme senza precedenti e non intende fermarsi: «ho fame di riforme», assicura il premier alla Faz. «Come sanno tutti, apprezzo molto Angela. L'ho conosciuta prima di diventare presidente del consiglio - ricorda - e già le presentai allora il piano di riforme necessario». «Ora posso riferire a Berlino i passi fatti avanti - aggiunge - Ho consegnato, e posso parlare oggi da un'altra posizione, anche sulle divergenze». Prima fra tutte «il comportamento della Germania che inizia ogni summit europeo innanzitutto con un bilaterale con la Francia». Renzi bacchetta l'Europa anche su un tema da sempre suo cavallo di battaglia: la crescita. «Senza crescita - spiega - consegniamo l'intera Ue ai populisti, come abbiamo già dovuto vedere in Polonia, Grecia, Portogallo, Danimarca e adesso anche in Spagna».
E aggiunge: «Da un lato io voglio saper rispettate le regole di bilancio di Maastricht, ridurre il debito, ma con una flessibilità tale da non impedire la crescita.
E questo lo vorrei non solo per l'Italia ma per tutta l'Europa per levare dappertutto gli argomenti ai populisti». Tutti temi che affronterà venerdì con la cancelliera, consapevole dei risultati ottenuti con le riforme ma anche delle cose che non hanno funzionato. Al giornalista che gli chiede conto del fatto che l'Italia non registrava i profughi in arrivo, Renzi risponde: «Era così. Ma al momento abbiamo gli hotspots in Sicilia, e ne allestiamo un altro nel nordovest. I migranti saranno tutti registrati, il 100%, con le loro impronte digitali».
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