Migranti, ong durissime contro l'accordo Ue-Turchia: «Vergogna»

Migranti, ong durissime contro l'accordo Ue-Turchia: «Vergogna»
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Venerdì 18 Marzo 2016, 21:15 - Ultimo aggiornamento: 21:14
Quello fra la Ue e la Turchia è «l'accordo della vergogna», «un ulteriore passo verso l'abisso della disumanità», «un colpo storico ai diritti umani». Da Amnesty a Medici senza Frontiere, da Oxfam a Fidh e Cir, le Ong che lottano per il rispetto dei diritti umani insorgono compatte. «L'accordo dimostra ancora una volta come i leader europei abbiano perso completamente il contatto con la realtà» dice il presidente di Msf Italia, Loris De Filippi, che parla di «cinismo evidente» di un accordo che si fonda sul «principio delle porte girevoli» e che «riduce le persone a semplici numeri». «Di fronte alle ragioni di vita e morte di chi cerca protezione in Europa è vergognoso che il solo passaggio sicuro offerto dai leader europei sia condizionato al numero di persone che saranno respinte» aggiunge De Filippi.

Non meno dura Oxfam, con la direttrice delle campagna in Italia Elisa Bacciotti:
«I leader dell’Unione europea oggi hanno trovato un accordo con la Turchia secondo cui tutte le persone che entrano irregolarmente in Grecia attraverso il mar Egeo dovranno essere rimpatriate in Turchia. In cambio l’Ue reinsedierà negli stati membri un siriano rifugiato per ognuno di quelli che sono stati rimandati indietro. Si tratta di un colpo senza precedenti inferto al diritto di asilo e alle persone che richiedono protezione: l’Europa rinnega il suo passato di patria dei diritti umani e mercanteggia con il destino di centinaia di migliaia di persone in fuga, calpestando in un solo colpo la propria legge, la propria storia e il proprio senso etico. "L’accordo tra Ue e Turchia sulla crisi migratoria viola il diritto internazionale e quello dell’Unione, scambiando vite umane con concessioni politiche - afferma Elisa Bacciotti, direttrice campagne di Oxfam Italia - Dopo il blocco della rotta balcanica, questo nuovo accordo con la Turchia è un ulteriore passo verso l’abisso della disumanità, peraltro mascherato, con raggelante ipocrisia, da strumento per smantellare il business dei trafficanti.
Il costo del controllo dei confini europei non può continuare a essere pagato con vite umane”. Oxfam chiede all’Unione Europea di adottare soluzioni efficaci per gestire il fenomeno migratorio, in particolare corridoi sicuri e legali per coloro che cercano di entrare nell’Unione. Gli stati membri devono accogliere i rifugiati secondo la quota che gli spetta. Non si può mettere un tetto a questa fondamentale responsabilità. La migrazione non si può impedire: si può solo gestire nel migliore dei modi possibili, ma l’Europa che esce da questo ennesimo vertice è drammaticamente lontana da questo approccio.


Il direttore di Amnesty International per Europa e Asia Centrale, John Dalhuisen, evidenzia che «il 'doppio linguaggiò dell'accordo non riesce a nascondere la feroce determinazione della Ue di girare le spalle alla crisi globale dei rifugiati ed ignorare di proposito i suoi obblighi internazionali». «Le promesse di rispettare le leggi internazionali ed europee - aggiunge Dalhuisen - appaiono come una copertura di zucchero sulla pasticca di cianuro che la protezione dei rifugiati in Europa è costretta ad ingoiare». E mentre il presidente della Fidh, Karim Lahidji, denuncia un accordo «vergognoso» che è «un deludente tentativo di sigillare le frontiere in Europa» con cui «i leader europei sono pronti a certificare la Turchia come paese sicuro per i rifugiati mentre il paese non ha un efficiente sistema di asilo ed ha la peggiore situazione da decenni per i diritti umani», il portavoce del Consiglio italiano per i rifugiati, Christopher Hein, definisce l'accordo come «un chiaro mercanteggiamento che si è concluso sulla testa e sulla pelle dei rifugiati».
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