Migranti, Merkel: no limite a richieste d'asilo. E Berlino chiede vertice Ue straordinario

Angela Merkel
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Sabato 5 Settembre 2015, 15:11 - Ultimo aggiornamento: 15:58
Per la Germania serve un nuovo vertice straordinario della Ue sull'immigrazione. «Sono convinto che abbiamo bisogno di un Consiglio Europeo, quello (ordinario, ndr) di metà ottobre arriverebbe troppo tardi», dice il ministro Frank-Walter Steinmeier al termine del confronto nel consiglio Esteri informale definito «difficile» da Mogherini. «L'Europa è passata attraverso tante prove difficili in questi anni, ma la prova più grande è forse quella che abbiamo davanti ora. È forse anche la più dura, perché non si tratta solo della distribuzione del denaro» ha detto Steinmeier. Il ministro tedesco ribadisce che «il sistema delle quote è il più equo, ma anche se non siamo riusciti a convincere i dubbiosi. Il dibattito di questi giorni e le tragedie che abbiamo visto sui media forse non rimarranno senza conseguenze». Ed il passaggio decisivo potrebbe avvenire appunto con un vertice straordinario.



Merkel: «Non c'è limite alle richieste di asilo». «Il diritto all'asilo politico non ha un limite per quanto riguarda il numero di richiedenti» in Germania. Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel in un'intervista pubblicata oggi. «In quanto paese forte, economicamente sano abbiamo la forza di fare quanto è necessario», ha aggiunto.



La Germania, ha proseguito Merkel, si assicurerà che ogni richiedente asilo abbia una udienza equa. Tuttavia, la cancelliera tedesca ha ribadito la posizione del suo governo, secondo cui i migranti che non hanno una possibilità realistica di ottenere il permesso di restare nel Paese verranno rimandati indietro nei loro Paesi di origine.



«C'era un'emergenza acuta da risolvere e stiamo facendo il nostro meglio perchè lo sia», ha detto il portavoce di Angela Merkel, Georg Streiter all'Ansa, sottolineando però che l'accordo Berlino-Vienna per l'Ungheria non vale per sempre.



Budapest accusa Berlino: «Affermazioni irresponsabili». Quello che succede in Ungheria avviene «per due motivi: il fallimento della politica europea e le irresponsabili dichiarazioni di alcuni politici». Hanno il tono dell'accusa alla Germania, mai citata esplicitamente, le dichiarazioni del ministro degli esteri ungherese, Peter Szijarto, all'arrivo per la seconda giornata del Consiglio informale esteri a Lussemburgo. Szijarto spiega che il suo paese ha mandato i bus perchè i migranti «camminavano sulle principali autostrade e ferrovie, creando una situazione pericolosa».



Il ministro ribadisce che «l'Ungheria rispetta i regolamenti di Schengen e Frontex» e ricorda che «per il regolamento di Dublino i richiedenti di asilo devono restare nel paese di prima registrazione». Ricorda che a Budapest il parlamento ha introdotto il reato di danneggiamento del 'murò alla frontiera e istituito «centri di transito e registrazione dei richiedenti asilo, dove si possono presentare le domande che vengono evase in otto giorni al massimo».



Szijarto afferma poi che il suo paese ha «registrato tutti i migranti» in transito, ma precisa che essi «sono diventati aggressivi ed hanno rifiutato di farsi prendere le impronte digitali e farsi fotografare dopo certe dichiarazioni». «Tutti abbiamo sentito le dichiarazioni che promettevano accoglienza e registrazione in un paese a prescindere dal modo in cui sarebbe stato raggiunto. Se questo tipo di dichiarazioni viene male interpretato dai migranti o dai trafficanti, ecco cosa succede» ha concluso.
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