Messa nera organizzata all'università di Harvard, insorge l'arcidiocesi di Boston

Messa nera organizzata all'università di Harvard, insorge l'arcidiocesi di Boston
di Anna Guaita
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Sabato 10 Maggio 2014, 00:27 - Ultimo aggiornamento: 11 Maggio, 21:56
Luned sera, in un locale nel campus dell’universit di Harvard si terr una rievocazione storica di una “messa nera”. L’annuncio ha causato l’angosciata reazione dell’Arcidiocesi di Boston, che ha espresso “profonda tristezza e disapprovazione”, e ha sollecitato gli organizzatori a evitare un appuntamento che “allontana gli uomini da Dio”. Gli organizzatori hanno però prontamente risposto che l’iniziativa non ha scopi religiosi, ma solo “istruttivi”.



A tenere la serata, aperta solo a un centinaio di studenti, e solo per inviti, è il “Satanic Temple”, un’associazione che sostiene di difendere la libertà civili. Il portavoce, Lucien Greaves afferma infatti che «Satana è solo un simbolo. Anzi il più forte simbolo esistente della rivolta contro l’autorità e la tirannia». Il Temple ha contattato l’Harvard Extension Cultural Studies Club, una organizzazione studentesca alla quale l’università garantisce libertà di azione ed espressione. Il Club ha accolto l’idea della “messa”, che verrà preceduta da una lezione storics che ne spiegherà le origini e le interpretazioni. L’Università ha sottolineato di non condividere le idee del Club, ma di trovare indispensabile che gli studenti possano esprimersi.



La leggenda vuole che le messe nere venissero praticate nel MedioEvo dalle streghe. E’ stato detto che queste si impadronivano di un pezzo di ostia, per celebrare una parodia della Santa Messa, invocando il diavolo. Lunedì sera il Temple non progetta azioni così sacrileghe. Piuttosto intende “recitare” una messa nera ispirandosi a una descrizione contenuta in “Là-bas” un romanzo scritto nel 1891 dall’autore francese Charles-Marie-Georges Huysmans. “Non è nostra intenzione denigrare una religione o una fede – ha detto il portavoce del Tempio -. Sarebbe ripugnante. Abbiamo solo scopi educativi. Vogliamo creare una situazione in cui imparare e sperimentare la storia di diverse pratiche culturali”.
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