Euro2016, scontri tra hooligans e polizia a Marsiglia

Euro2016, scontri tra hooligans e polizia a Marsiglia
di Francesca Pierantozzi
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Sabato 11 Giugno 2016, 17:05 - Ultimo aggiornamento: 12 Giugno, 12:29

PARIGI Alla fine l'Euro è esploso a Marsiglia, come nel '98, come era annunciato: non sono stati gli scioperi, e nemmeno il terrorismo, ma la guerra degli ultrà, gli inglesi da una parte, i russi dall'altra, in mezzo i marsigliesi. Ieri pomeriggio, a qualche ora da Inghilterra-Russia al Velodrome, le scaramucce di giovedì, le cariche di venerdì sera, sono diventate guerra. Onde di folle ubriache, (si parla di un migliaio di hooligan schedati cui era appena scaduto, il primo giugno, il divieto di uscita dal territorio) armate di bottiglie e sedie, calci, pugni, sassi, si sono scontrate prima davanti al mare, sul largo piazzale che si affaccia sul Vieux Port, poi per le strade strette dietro al porto.
 

 

BATTAGLIA CON I GENDARMI
I gendarmi antisommossa sono riusciti a respingere una prima offensiva, intorno alle quattro. Hanno lanciato lacrimogeni, hanno ricevuto getti di bottiglie. Sembrava finita. Il prefetto Nunez non ha avuto nemmeno il tempo di annunciare «il ritorno della calma, tutto sotto controllo», che l'offensiva è ricominciata, molto più violenta, con inseguimenti e scontri per strada, davanti ai pub presi d'assalto fin dal mattino. «Trecento da una parte, trecento dall'altra» dice il prefetto, e poi i marsigliesi, memori degli scontri del 15 e 16 giugno 1998, quando Inghilterra-Tunisia mise a ferro e fuoco la città. Senza contare qualche commando del Paris Saint Germain, arrivato a dar man forte ai russi. Il bilancio ha cominciato a salire mentre si avvicinava il fischio d'inizio al Velodrome, ormai completamente blindato: prima due fermati, poi cinque, otto, una decina. Poi i feriti: tre, cinque, dieci, trentuno. Un russo in arresto cardiaco. E poi un inglese. Alcune immagini lo riprendono steso per terra, sull'ampio marciapiede del cours d'Estienne d'Orves: c'è un ragazzo russo che si accanisce con una raffica di calci. Il corpo in terra non si muove più, arrivano i gendarmi, disperdono la folla. Il ferito viene immediatamente trasportato in ospedale in urgenza assoluta. Ieri sera le sue condizioni erano considerate gravissime, «tra la vita e la morte» ha detto il prefetto, che non parlerà più di ritorno alla calma. I tifosi col biglietto sono andati allo stadio scortati da centinaia di agenti. Le spiagge del Prado, dove si trova la fan zone erano presidiate ancora più dello stadio: mille poliziotti e 11 mila agenti, e un cordone per separare russi e inglesi. Troppo poco, dicono quelli che ricordano il 15 giugno 1998. Era l'inizio della coppa del mondo, Inghilterra-Tunisia era stata programmata a metà giornata, alle 14 e 30, ma non servì: gli hooligan, i migliaia arrivati senza biglietto come quelli arrivati tre giorni fa, scatenarono in pieno giorno la guerra agli arabi, ai tunisini, che risposero alleandosi con i marsigliesi. Gli scontri durarono un giorno e una notte: cinquanta arresti, decine di feriti, alcuni gravi, sei espulsi dal territorio francese. Inghilterra-Russia era considerata una replica possibile, un match sensibile in una città sensibile, proprio come nel '98. Ma nessun provvedimento speciale è stato preso, forse perché il terrorismo ha fatto sembrare meno grave la minaccia ultrà.

VECCHIO PORTO INDIFESO
E allora si è pensato di vietare la ritrasmissione delle partite fuori dai bar, per evitare folle obiettivo di jihadisti, ma non si è pensato a vietare l'alcool. Commercianti del centro parlavano ieri di gruppi di tifosi in giro con cartoni di birra fina dal mattino, di pub diventati quartieri generali, come il Queen Victoria, o l'O'Malleys dove il patron, impotente davanti ai clienti sempre più numerosi, ha dichiarato che «lasciare la zona del Vieux port aperta al traffico, senza transenne, è stato un errore terribile» e che i negozi e supermercati che vendono alcoolici avrebbero dovuto essere chiusi, sbarrati per almeno due giorni: «È lì che si sono riforniti, non soltanto di birre, anche di munizioni, le bottiglie, le lattine». Anche la senatrice socialista della regione Bouche du Rhone, Samia Ghali, ha puntato il dito: «Bisognava vietare l'alcool, è più pericoloso che lasciare la gente guadare le partite in strada. Quando si ospitano tifoserie come quelle della Russia o dell'Inghilterra, non si possono lasciare gli alcolici in circolazione».

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