Marion a 26 anni è già una leader, presenza scomoda per zia Marine

Marion a 26 anni è già una leader, presenza scomoda per zia Marine
di Francesca Pierantozzi
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Lunedì 7 Dicembre 2015, 08:33
PARIGI - Marion Maréchal Le Pen? «Una cretina. Un'ignorante. Una razzista», come dice l'ex ministro della Cultura di François Mitterrand Jack Lang, oggi presidente dell'Istituto del Mondo Arabo? O una disinvolta rivoluzionaria, capace di esportare l'ideologia nazionale dell'estrema destra ben oltre i confini del Fronte fondato dal nonno? E senza nemmeno doversi preoccupare di sdoganare alcunché, come la zia Marine?
L'INCORONAZIONE
Lang non è riuscito a trattenersi, quando il primo dicembre a Tolone la rampolla della dinastia Le Pen - ieri al 42% nella regione Provence-Alpes-Cote d'Azur - ha pronunciato il suo ultimo e più sentito discorso della campagna elettorale, quello in difesa della Francia che «non è terra d'Islam». «Chi non ha vibrato all'incoronazione di Reims e alla festa della Federazione non può dirsi francese», ha gridato la 26enne deputata del Fronte nazionale. E giù risate su twitter. Tutti a chiedersi: ma quanti anni ha Marion per ricordarsi dell'incoronazione di Ludovico il Pio, come fa a vibrare pensando alla Festa che nel 1790 celebrò il primo anniversario della presa della Bastiglia e la rinascita di una nazione dopo la più grande rivoluzione della storia? Ma Marion Marechal Le Pen, nonostante la giovane età (26 anni li compie soltanto giovedì prossimo) è personaggio ben più complesso di quanto il biondo look telegenico potrebbero far pensare. E al Fronte nazionale rappresenta un alter ego tutt'altro che comodo per la presidente Marine Le Pen.

Il pensiero all'incoronazione dei re di Francia e alla Federazione non è certo una svista anagrafica, ma una citazione che la ragazza ha tratto da un volume che non dovrebbe trovare posto sugli scaffali di un partito di estrema destra. Si tratta della “Strana disfatta” di Marc Bloch, l'ultima opera scritta del fondatore della Scuola Storica degli Annales, prima di essere fucilato dalla Gestapo. Bloch parlava della ristrettezza di vedute delle elite dell'epoca, cieche davanti all'onda nazista che le avrebbe travolte. Che importa a Marion? Lei non ha remore. Lei parla ai suoi elettori del Sud, e ancora oltre, ai francesi scioccati e disorientati dal terrorismo di matrice islamica. Perfino la pur dura Marine Le Pen, la sdoganatrice, è più prudente. Ma Marion non ha paura. E la Francia dello stato d'urgenza e della lotta al terrorismo potrebbe essere il suo auditorio ideale, quello in cui predicare il ritorno alle radici nazionali e quindi cristiane, anzi cattoliche, il ritorno alla tradizione, rimette in questione il diritto all'aborto, rifiuta di sovvenzionare le politiche di planning familiare.

IL CAPOFILA DEI DURI
Figlia di Yann, la più piccola delle sorelle Le Pen, Marion è stata allevata dal secondo marito della madre, Samuel Maréchal, capofila dei “duri” del Fronte e portavoce di Jean-Marie Le Pen nel '98, quando il fondatore del Fronte Nazionale si presentò per la prima volta nella stessa regione, la Provence Cote d'Azur, dove oggi ha insediato la nipote. Gli studi al Sainte-Pie X, scuola cattolica tradizionalista (si parla in latino) di Saint-Cloud, hanno dato a Marion una rigida formazione confessionale e una banda di amici che oggi milita con effervescenza nel movimento anti-nozze gay.

Nel 2002, quando nonno Jean-Marie arriva a sorpresa al secondo turno delle presidenziali, per essere poi sconfitto da Jacques Chirac, Marion partecipa con i compagni di classe alla serata elettorale. I cronisti la vedono ballare sulla musica della sigla del cartone animato “Capitan Futuro”, hit dei ragazzi frontisti. Marion non ha avuto il tempo di terminare gli studi di Diritto pubblico (dopo la laurea triennale, si è fermata al primo anno di Master): a 22 anni diventa la più giovane deputata all'Assemblée Nationale. Chi la conosce raccomanda di non fidarsi del fisico esile, della chioma angelica, del sorriso rinascimentale, come non ha mai fatto il nonno, che l'ha subito scelta come degna erede, portavoce fedele del corpus ideologico dell'estrema destra e del cattolicesimo più tradizionale. Nel luglio dell'anno scorso ha sposato l'imprenditore Matthieu Decosse, da cui ha avuto una bambina, Olympe.