Soldato Jane, il fronte è tuo: per la prima volta tre donne superano l'addestramento per combattere

Cristina Fuentes Montenegro e Julia Carroll
di Anna Guaita
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Domenica 24 Novembre 2013, 14:50 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 18:08
NEW YORK - La deputata dell'Illinois Tammy Duckworth su una sedia a rotelle. Ogni volta che deve discutere del ruolo delle donne nelle Forze Armate e della loro capacità di partecipare alle azioni al fronte, abbassa gli occhi sulle sue gambe, e chiede «Come credete che sia successo questo, in una lite da ubriachi al bar?». La Duckworth è stata pilota di elicotteri durante la guerra in Iraq. Fu abbattuta da un missile degli insorti mentre portava soccorso a un gruppo di soldati sotto attacco a Bagdad. Ferita nel mezzo di un combattimento, la Duckworth non aveva però il permesso ufficiale di combattere, come le oltre 150 soldatesse uccise in Iraq.



Una situazione che dal 2015 cambierà: allora le donne americane potranno chiedere di essere integrate nei corpi combattenti. E da qualche giorno i Marines possono vantare di averne tre che hanno dimostrato di essere in grado di reggere in tutto e per tutto in condizioni che finora si supponeva le donne non fossero in grado di affrontare. Le tre si chiamano Katie Gorz, Julia Carroll e Christina Fuentes Montenegro. Sono le prime ad aver completato i due massacranti mesi di allenamento del corpo della fanteria dei Marines nella Carolina del sud. All'inizio del corso, le donne erano 15 e gli uomini 266. Alla conclusione erano rimaste tre donne e 221 uomini. Una delle donne ha fatto così bene, la 19enne Katie Gorz, che durante l'allenamento è stata eletta "capo squadra" e ha guidato un manipolo di 12 uomini.



I TEST

Le donne hanno seguito in ogni cosa lo stesso allenamento. Si tratta di un corso in cui i candidati devono superare test di resistenza fisica e mentale, abilità tattica, prontezza al combattimento. Devono essere in grado di percorrere percorsi con numerosi ostacoli, strisciando per terra, sotto il rischio del fuoco nemico. Oppure devono trasportare alte sopra la testa (nel caso dovessero attraversare corsi di acqua) scatole pesantissime, piene di armi e pallottole. Devono imparare a sparare con precisione e ricaricare le proprie armi in condizioni precarie, ecc. A detta di tutti comunque la prova più massacrante è la marcia di venti chilometri, con un carico sulle spalle di 45 chili. La marcia va conclusa in meno di cinque ore e porta il candidato attraverso terreni accidentati, fangosi, sabbiosi e irti di ostacoli.



L’ESPERIMENTO

La partecipazione delle tre donne all'allenamento fa parte dell'esperimento del Pentagono di portare progressivamente le donne - solo quelle che lo desiderino, è un passo volontario - a combattere al fronte con gli uomini. Le tre superwomen non assomigliano certo alla GJ Jane interpretata sullo schermo da Demi Moore nel 1997, ma il loro allenamento non è meno sfibrante di quello che la Moore affrontava. In compenso le tre super-donne devono soffrire meno ostracismo. Anche se non tutto è rose e fiori. Proprio mentre circolava la notizia del loro successo, si è anche saputo che una colonnella, Lynette Arhart, si è dovuta dimettere perché aveva sostenuto che nelle pubblicità delle Forze Armate sono rappresentate donne «troppo carine», mentre è noto che «solo le donne brutte sono prese sul serio».

Inoltre non è affatto certo che le tre "diplomate" saranno ammesse a operazioni al fronte. I Marines non hanno ancora stabilito in che forma le accetteranno per missioni pericolose. Per adesso, Kristina, Julia e Katie lavoreranno nelle "retrovie", come meccaniche e autiste. Ma - dichiarano tutte e tre intendono chiedere di essere integrate nelle azioni di combattimento.