Marò, il governo indiano: «Non ci opporremo al rientro di Latorre in Italia»

Marò, il governo indiano: «Non ci opporremo al rientro di Latorre in Italia»
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Lunedì 8 Settembre 2014, 07:39 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 12:42

I fucilieri di Marina coinvolti nell'incidente che il 15 febbraio 2012 provoc la morte di due pescatori indiani al largo del Kerala «presumibilmente cercarono di coprire il loro operato spingendo il capitano della petroliera Enrica Lexie a inviare un rapporto per le organizzazioni internazionali di sicurezza marittima in cui si sosteneva che i pescatori erano armati e che questo fu alla base della decisione di sparare». Lo scrive oggi il quotidiano indiano Hindustan Times.

Una fonte del ministero dell'Interno indiano che ha richiesto l'anonimato ha detto al giornale che «il capitano della Enrica Lexie generò un rapporto via e-mail in cui si sosteneva che sei dei pescatori a bordo del peschereccio St. Antony erano armati». «Ma gli investigatori indiani - dice ancora la fonte anonima - verificarono che tutti gli undici pescatori a bordo erano disarmati. Non c'erano armi sul peschereccio».

Il giornale indica che secondo dati a sua disposizione la e-mail fu mandata a un'organizzazione per la sicurezza marittima che l'avrebbe poi inoltrata all'International Maritime Organisation, agenzia dell'Onu per il rafforzamento della sicurezza marittima. «Ma quando durante le sue indagini l'Agenzia nazionale per la sicurezza (Nia) indiana ha interrogato il capitano (Umberto Vitelli, ndr.) della Enrica Lexie - ha detto infine la fonte degli Interni - questi ha negato di essere stato testimone dell'incidente e della sparatoria, dichiarando di aver redatto la e-mail sotto la pressione dei fucilieri di Marina accusati.

L'obiettivo era quello di presentare i pescatori come pirati». Fonti della polizia anti-terrorismo Nia, scrive infine il quotidiano, non hanno voluto commentare queste dichiarazioni, limitandosi a rispondere che «presenteremo il rapporto con i capi di accusa al tribunale che deve processare i due militari (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone) una volta che tutte le questioni sollevate saranno state risolte dalla Corte Suprema».

Le nuove accuse arrivano il giorno in cui i legali dei due marò presentano l'istanza in cui si chiede l'autorizzazione al rimpatrio in Italia di Massimiliano Latorre nell'aula 1 della Corte Suprema indiana. Gli avvocati sono già sul posto e mettono a punti gli ultimi dettagli della presentazione della loro 'application'. Il caso dovrebbe essere preso in considerazione verso le 12-12,30 locali (8.30-9.00 italiane).

La Corte suprema indiana ha esentato oggi Massimiliano Latorre su richiesta della difesa dall'obbligo di firma presso il commissariato di polizia per due settimane per le sue condizioni di salute. Lo ha appreso l'Ansa sul posto. L'istanza esaminata oggi dalla Corte Suprema per ottenere un rientro terapeutico in Italia del Fuciliere Massimiliano Latorre menziona un periodo di tre o quattro mesi necessari al suo completo ristabilimento. Lo ha appreso oggi l'ANSA da fonti giudiziarie. Nel caso di una concessione del permesso, la Corte porrebbe delle condizioni a garanzia che, si è appreso, l'Italia è pronta ad accettare.

La Corte Suprema indiana ha chiesto il parere del governo centrale sulla richiesta avanzata dai legali del fuciliere della Marina Massimiliano Latorre per un suo rimpatrio per motivi di salute. Lo rendono noto i media indiani.

Il governo indiano: «Non ci opporremo al rientro di Latorre». Se la Corte Suprema concederà l'autorizzazione al rientro in Italia (di Massimiliano Latorre) per ragioni umanitarie «noi non ci opporremo».

Lo ha dichiarato oggi a New Delhi il ministro degli Esteri indiano Sushma Swaraj. Rispondendo ad una domanda dell'ANSA, il ministro ha ribadito «non faremo opposizione ad una decisione della Corte».

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