Malala torna dopo 6 anni nella casa dove fu quasi uccisa dai talebani: «È una gioia»

Malala torna dopo 6 anni nella casa dove fu quasi uccisa dai talebani: «È una gioia»
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Sabato 31 Marzo 2018, 15:21 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 09:45
Tornata dopo quasi sei anni nella città e nella casa che l'ha vista bambina, la premio Nobel per la Pace pachistana, Malala Yousafzai, ha manifestato la sua gioia via twitter definendo Mingora e la Valle dello Swat «il posto più bello per me sulla terra». Nel suo profilo Twitter la ventenne leader pachistana ha anche pubblicato una foto insieme ai suoi genitori e fratelli davanti alla casa da lei abitata fino all'attentato del 2012 da parte dei talebani. E in un altro messaggio ha aggiunto: «Una gioia davvero grande nel vedere la casa dei miei genitori, nel visitare gli amici e nel mettere i miei piedi di nuovo su questa terra».

«Voglio un futuro migliore per il Pakistan. Io primo ministro? Non ci penso». Malala Yousafzaisi esprime così in un'intervista alla Bbc. La ragazza, oggi ventenne, nel 2012 dopo una giornata a scuola scampò a un attacco dei talebani che le spararono alla testa. Dopo l'attentato, Malala si è trasferita a Londra e ha intensificato il proprio impegno per il diritto delle ragazze ad un'istruzione di qualità. «Non sono una persona emotiva, ma dopo il mio primo discorso qui in Pakistan non riuscivo a trattenere le lacrime. È molto emozionante, tutto quello che vedo ha un valore. Mi godo tutto, anche l'aria calda», dice ora.

«Amo il Pakistan, sono pakistana.
Voglio un futuro migliore per il paese e per questo ho iniziato a parlare dell'istruzione delle ragazze. Ho detto che avrei continuato a parlare anche se i terroristi mi avessero attaccato. È successo e io ho continuato a parlare», aggiunge. Per il momento, la politica non è una priorità. «Quando avevo 11-12 anni, volevo diventare primo ministro perché pensavo che avrei potuto risolvere ogni problema e sistemare tutto», racconta. «Poi però ho incontrato molti leader, primi ministri e politici: non è così semplice. Per ora mi concentro sul lavoro attraverso la Malala Foundation per consentire al maggior numero possibile di ragazze di avere accesso ad un'istruzione di qualità. In questo momento non ho intenzione di dedicarmi alla politica», spiega.
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