Parolin ribadisce la linea della Santa Sede. «L’Unione Europea non è soltanto un sistema economico e giuridico, ma è soprattutto un progetto di pace e una comunità di principi e di valori. Entrandovi a far parte – come auspico vivamente – il Montenegro potrà anche offrire un apporto proprio, come modello sociale in grado di salvaguardare l’identità religiosa e culturale dei suoi cittadini, di promuovere la convivenza interetnica e interreligiosa, la riconciliazione e la pace, e di sostenere il rispetto dell’ambiente, la “casa comune” e le leggi della natura».
L’Ue ha aperto nuovi capitoli nei negoziati di adesione con Montenegro e Serbia in seguito ai rispettivi incontri della Conferenza di associazione con Belgrado e Podgorica avvenuti a Lussemburgo. La Serbia inizia così il lavoro sui capitoli 13 (pesca e trasporti) e 33 (disposizioni finanziarie e di bilancio), mentre per Podgorica si apre il capitolo 17 (politica economica e monetaria). Così il conto per i capitoli aperti per Belgrado sale a 14 del totale, pari a 35, mentre per Montenegro il numero è 31. I due Paesi sono i primi dei Balcani occidentali ad aver iniziato i negoziati per una futura adesione, che non si intravvede prima del 2025.
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