M5S: voto online su Nato. Grillo sul blog: «É aggressiva»

Esteri, si vota online contro la Nato
di Stefania Piras
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Martedì 4 Aprile 2017, 13:15 - Ultimo aggiornamento: 14:52
Anche il programma esteri del M5S sta per approdare online per essere sottoposto al vaglio degli iscritti. Il voto è previsto per domani dalle 10 alle 19. Sul blog oggi è comparso un post molto orientato che dice già, al di là della consultazione online, dove intende posizionarsi il M5S nello scacchiere geopolitico. É un lungo intervento contro la Nato e le basi italiane affidato all'avvocato Claudio Giangiacomo dell'Associazione I.A.L.A.N.A. per il Disarmo. «Come forse non tutti sanno - comincia il post con un piglio disvelatore -  nel corso degli anni la Nato ha avuto una trasformazione radicale. Soprattutto nel 1999, col vertice di Washington, si è trasformata da una un'alleanza di tipo difensivo in un organismo che è anche aggressivo.

Con il nuovo concetto strategico l'alleanza infatti ha previsto gli interventi fuori area: veri e propri interventi non più di difesa del territorio nazionale degli alleati, ma di intervento in aree geografiche diverse per motivi che vengono individuati come rischi per cui si può intervenire. Atti di terrorismo, di sabotaggio, di crimine organizzato, o anche solo l'interruzione del flusso di risorse vitali per i Paesi membri o per il movimento incontrollato di un gran numero di persone». Il post continua argomentando e gettando dubbi sull'iter seguito finora e che ha portato all'attuale configurazione operativa della Nato. Il M5S proprio come per l'euro cerca di far passare un messaggio carsico agli elettori: attenzione ci sarebbe un'alternativa. In sostanza: nessuno ha chiesto di aderire e quindi si deve poter premere il tasto Rewind. «Questa trasformazione - si legge infatti sul blog - è avvenuta senza che il Parlamento italiano potesse in alcun modo discuterne e in totale contrasto con l'articolo 11 della nostra Costituzione, che prevede che l'Italia ripudi la guerra in tutti le sue declinazioni. Ma non solo: è anche in violazione degli articoli 72 e 80 della nostra Costituzione.

L'articolo 72 prevede infatti che ogni disegno di legge presentato da una camera debba essere esaminato dalla Commissione e poi dalla camera stessa, e che questa procedura ordinaria sia riferita a tutti e si adotti sempre per disegni di legge di autorizzazione a ratifica di trattati internazionali; l'articolo 80 dice che le camere autorizzano con legge le ratifiche di trattati internazionali che siano di natura politica, o prevedano arbitrati, o regolamenti, o comportino variazioni del territorio, ed oneri alle finanze a modificazione di legge» continua il post che illustra l'ultimo punto del programma Esteri pentastellato, quello della Nato. Non si parla di referendum però perché l'articolo 75 della Costituzione è chiaro: «Non è ammesso il referendum per le leggi di autorizzazione a ratificare trattati internazionali». 
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