Il giro si svolge «alla luce dei più recenti sviluppi politici in Libano» e «alle crescenti sfide alla sicurezza e stabilità» dell’area, ha aggiunto il portavoce. Il riferimento, implicito, è alle dimissioni del premier libanese Saad al-Hariri che hanno aggravato le tensioni fra Arabia Saudita e Iran. Riyad ha sostenuto che Hariri si è dimesso perché gli Hezbollah, gruppo appoggiato dall’Iran, hanno «sequestrato» la politica libanese. Sisi, pur avendo nell’Arabia Saudita un forte sponsor economico, mercoledì sera in una conferenza stampa a Sharm El Sheikh si era pronunciato contro attacchi militari all’Iran o agli Hezbollah. Il presidente aveva comunque avvertito che «qualsiasi minaccia al Golfo è una minaccia all’Egitto».
Shoukry, ha preannunciato il portavoce, darà infatti voce alla «ferma posizione dell’Egitto nei confronti della solidarietà araba di fronte alle varie sfide nella regione». Il ministro però esporrà anche la visione del Cairo sui mezzi per far fronte a tali sfide «sottolineando al tempo stesso il suo desiderio di trovare soluzioni politiche ai conflitti», scrive l’agenzia Mena citando ancora Abou Zeid.
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