Juncker: preoccupati da Donald. Ma Obama rassicura l'Europa

Juncker: preoccupati da Donald. Ma Obama rassicura l'Europa
di Francesca Pierantozzi
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Mercoledì 16 Novembre 2016, 09:34

PARIGI L'Europa preferisce credere che Trump abbia scherzato. Sulla Nato, sui trattati commerciali, sul clima, sulle relazioni transatlantiche. Ieri è toccato paradossalmente a Barack Obama rassicurare gli europei sulle intenzioni del suo successore, che lui stesso aveva dipinto in campagna elettorale come una catastrofe. Nel suo tour d'addio (venerdì sarà a Berlino dove incontrerà diversi leader dell'Unione) Obama ha tranquillizzato tutti sul fatto che non ci saranno stravolgimenti nella politica estera americana.

EFFETTI COLLATERALI
Parlando dalla Grecia colpita dalla crisi, Obama ha messo in guardia dagli effetti collaterali (politici ed elettorali) dell'austerity, produttrice di «rabbia, frustrazione e diseguaglianze economiche e sociali». Obama ha tenuto a elogiare la povera Grecia per il suo contributo alla Nato: le intenzioni transatlantiche di Trump preoccupano non poco. Il segretario generale dell'Alleanza Atlantica Jens Stoltenberg è apparso rassicurante: «Sono assolutamente certo che la Nato resterà il fondamento della nostra sicurezza» ha detto arrivando al Consiglio dei ministri europei della Difesa. «Durante la campagna elettorale Donald Trump ha detto di essere un grande tifoso della Nato ha aggiunto - Sono certo che sarà un presidente che rispetterà tutti gli impegni, perché una Nato forte è importante per l'Europa, ma anche per gli Stati Uniti».

Jean-Claude Juncker si è lasciato scappare parole meno diplomatiche, dicendosi preoccupato dal presidente eletto e definendo disgustosa la sua campagna elettorale. Tuttavia il presidente della Commissione ha detto di non credere «ma forse dovrei, che Trump metterà in atto quello che ha detto durante la campagna: le sue intenzioni isolazioniste non sono nell'interesse dell'Europa e nemmeno degli Stati Uniti». Juncker ha detto di «interrogarsi sulle reali intenzioni» di Trump in merito alla Nato e alla futura politica commerciale degli Stati Uniti e ha assicurato che le relazioni transatlantiche in materia di sicurezza e difesa «meriterebbero un esame dettagliato».

QUESTIONE CLIMA
François Hollande si è invece fatto carico di sollevare le preoccupazioni sul capitolo Clima. Durante la campagna Trump non solo ha dichiarato di voler annullare gli impegni presi dall'amministrazione Obama con gli Accordi di Parigi, ma anche definito una bufala il riscaldamento del pianeta. «Ormai il movimento è lanciato: non sarà Trump a fermarlo», ha detto Hollande da Marrakech dove si trova per la Cop 22. Il presidente francese ha sottolineato come «la Francia e l'Europa hanno intenzione di andare anche oltre gli impegni assunti» e ha definito gli accordi di Parigi della Cop21 «irreversibili sul piano giuridico e ratificati dagli stessi Usa». «Certo - ha aggiunto Hollande - Washington potrebbe ora decidere di non rispettare gli accordi, ma questo non gioverebbe al pianeta né tanto meno agli Usa. Quella del clima è una questione che riguarda tutti. L'inazione sarebbe disastrosa». Hollande ha assicurato che «la Francia stabilirà con Donald Trump un dialogo nel segno del rispetto ma anche dell'esigenza». Prima di concludere con un barlume di speranza: «Voglio credere che Trump non prenderà le decisioni annunciate durante la campagna presidenziale».