Carolina del nord, con i jeans rossi al ballo della scuola: la prof la caccia: «Vestita così non puoi restare»

Shafer Rupard
di Anna Guaita
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Mercoledì 23 Aprile 2014, 21:38 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 18:15
NEW YORK - Arriva la primavera, e con il bel tempo tutte le scuole d'America organizzano il grande ballo di fine anno. Il "prom" (abbreviazione di "promenade"), reso famoso in tutto il mondo da un'infinità di film e commedie televisive, è un appuntamento paragonabile alle danze delle debuttanti della vecchia Europa.



Sin dal tardo Ottocento è tradizione che ogni liceo ne organizzi uno. E ogni anno le cronache ci riferiscono di qualche polemica, qualche incidente o qualche protesta. E in genere riguardano l'abbigliamento dei ragazzi, anzi delle ragazze: scollature eccessive, abiti fascianti troppo rivelatori o trasparenti.



Tuttavia nell'America moderna non era ancora successo che una ragazza venisse espulsa dalle danze perchè indossava un paio di jeans. Erano jeans rossi, ma non erano neanche tanto aderenti. E tutto sommato la povera Shafer Rupard aveva un aspetto più che dignitoso. Nonostante ciò, la ragazza è stata presa di mira da un insegnante, che le ha battuto sulle spalle e le ha detto: "Vestita così non puoi restare, devi andartene". Shafer ha pensato che fossero la giacca di pelle e il cappello sportivo a indignare l'insegnante e si è offerta di toglierseli. Ma l'insegnante è stata categorica: "No, sono quei jeans rossi".



L'incidente è avvenuto al liceo di Cherryville, nella Carolina del nord. Né Shafer, né sua madre Shawn McQuaige hanno pensato che l'espulsione fosse giustificata. La signora è andata di persona dal preside, portando con sè il manuale della scuola, e le ha mostrato che da nessuna parte nel volume si specificava che i ragazzi del prom dovevano vestire in un certo modo.



Anzi, come ha fatto notare la signora, il manuale scolastico apre con le parole: "La scuola si impegna a garantire ai ragazzi un ambiente sicuro, che arricchisca, che promuova l'orgoglio e onori la diversità".



Ma la diversità di Shafer non è stata affatto "onorata". "Diciamo ai ragazzi che hanno il diritto di essere quel che sono - protesta la madre -. E lei è così. E alla festa voleva sentirsi a suo agio. E' ridicolo che sia stata punita in questo modo".



Mamma e figlia però non hanno neanche ricevuto una lettera di scuse. Il liceo è in vacanza per lo "spring break", l'interruzione primaverile. Ma le due donne sperano che al ritorno in classe, la settimana prossima, il preside faccia ammenda pubblicamente.