Italiani rapiti in Libia, il Copasir esclude l'ipotesi scafisti: «Rapimento per soldi»

Italiani rapiti in Libia, il Copasir esclude l'ipotesi scafisti: «Rapimento per soldi»
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Giovedì 23 Luglio 2015, 17:40 - Ultimo aggiornamento: 24 Luglio, 18:02

I quattro italiani rapiti in Libia sono in mano a criminali che cercano un riscatto in denaro. Mentre l'ipotesi dei terroristi sembra da scartare.

È quanto emerge dal Copasir, dopo l'audizione di questo pomeriggio di Marco Minniti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con delega per la sicurezza della Repubblica, in cui l'organismo parlamentare ha fatto il punto sulla vicenda che riguarda i quattro tecnici italiani della ditta di costruzioni Bonatti rapiti mentre rientravano dalla Tunisia a Mellitah, nella zona di Sebrata.

La vicenda dei quattro lavoratori italiani rapiti vede al lavoro l'intelligence in un paese dove tradizionalmente i servizi italiani hanno buone relazioni, ma il rischio da evitare e l'allungamento della prigionia, con il rischio di arrivare a cessioni degli ostaggi a altri gruppi, magari terroristi.

Sono questi gli scenari di riferimento con i rischi ventilati di una escalation, che sono stati analizzati a San Macuto durante l'audizione presso il Copasir. L'obiettivo di quanti sono al lavoro per risolvere la questione è di riuscire a fare tutto in tempi brevi, e per questo gli attori in campo hanno scelto di muoversi con riservatezza.