Tanzi: «Comunità d'intenti tra i leader. E serve soprattutto agli Usa»

Vito Tanzi
di Flavio Pompetti
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Lunedì 30 Luglio 2018, 10:16
«L'invito è significativo e mostra una comunità di intenti tra i due leader». In difficoltà nei rapporti con Germania, Francia e Inghilterra, Trump ha tutto l'interesse nel trovare in Giuseppe Conte una sponda europea con la quale dialogare. L'ex funzionario del FMI Vito Tanzi, oggi analista di successo (il suo recente Termites of the State: perché la complessità produce ineguaglianza, è indicato dal Financial Times come uno dei dodici migliori libri di questa estate), riflette sull'arrivo del nostro primo ministro a Washington.

Ha un consiglio da dare al nostro premier?
«Suggerirei di valutare con cautela l'opportunità di un rapporto troppo stretto tra le due amministrazioni. La stabilità del governo di Trump potrebbe essere minacciata a breve termine dall'esito del voto delle politiche di settembre, e in caso di sconfitta, una posizione filo-trumpista troppo sbilanciata per l'Italia potrebbe isolare il paese sulla scena internazionale. Le vicende degli ultimi mesi, con lo strappo di Trump al G7 e le aperture alla Russia condivise da Conte hanno avvicinato i due, ma nonostante la differenza di peso dei paesi che rappresentano, per paradosso la comunità di intenti tra i due leader può essere più rischiosa per l'Italia che per gli Usa».

Il dipartimento di Stato raccomanda all'Italia di ultimare i lavori per la realizzazione del Tap.
«Trump ha fatto dell'energia uno dei punti forti dei suoi attacchi all'Europa, quando ha detto che la Germania è succube della Russia per via degli acquisti di gas naturale. In realtà molti dei paesi della comunità si sono già premuniti di diversificare le fonti di approvvigionamento, ed altri stanno cercando di farlo. Il completamento del progetto Tap sarebbe comunque rivendicato dall'amministrazione di Washington come un ulteriore segnale di successo della politica estera di Trump, e il presidente è giustamente ansioso di vederla arrivare a buon fine».

Trump ha anche fatto i complimenti all'Italia per le posizioni che ha preso in tema di immigrazione.
«Questo è un altro terreno sul quale è meglio agire con cautela. Il consenso rispetto ai respingimenti di frontiera è minoritario negli Usa, nonostante la veemenza con la quale Trump difende le scelte del suo governo. L'opinione pubblica americana ascolterà con molta attenzione quello che i due capi di governo si diranno in materia, e Conte verrà giudicato anche su questo terreno».

L'Italia come tutti gli altri partner della Nato è inadempiente riguardo alla spesa militare.
«Questo è però un punto di critica che è tutto da spiegare da parte dell'amministrazione Trump. I suoi ripetuti appelli alla maggiore spesa hanno un solo possibile nemico in vista da arginare: Vladimir Putin. Gli acquisti dei nuovi caccia bombardieri F35 e del sistema di difesa satellitare Muos assegnato all'Italia hanno la Russia come bersaglio. Oltre il vantaggio economico che viene al governo di Washington dall'osservanza degli accordi, la strategia è però indifendibile. Trump chiede di armarsi nello stesso momento in cui propone di allentare la tensione politica nei confronti del leader russo, e si propone di riallacciare rapporti più amichevoli con lui. Non c'è una certa incongruenza tra i due concetti?».
 
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