In particolare, uno dei messaggi presenti nel video di propaganda, intitolato “L’onore è nalla jihad dell’Isis”, riguarda la possibilità «di rovesciare il governo traditore di Bosnia-Erzegovina, creare un califfato in queste aree e conquistare l’Europa cristiana». Come? «Avvelenando gli infedeli – riferiscono – uccidendoli, minando le loro automobili e le loro case».
La presenza dei jihadisti nei Balcani non è di certo una novità. Dei 20mila foreign fighters dell’Isis, quasi mille provengono dalla Penisola, secondo gli ultimi dati della società di consulenza americana Soufan Group. Numeri non di certo preoccupanti rispetto a quelli di altri paesi. Ma il fenomeno non è comunque da sottovalutare. Soprattutto le difficili condizioni economiche di queste popolazioni potrebbero spingere i giovani ad unirsi a Daesh, che fa leva quasi sempre sulla disperazione e la povertà per attirare a sé nuove reclute.
Tuttavia, soprattutto in Albania e Kosovo, e in misura minore anche in Macedonia e Serbia, la comunità musulmana è numerosa. Ed è proprio qui che i jihadisti vorrebbero creare una roccaforte da cui sferrare l’attacco decisivo all’Europa
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