Isis, il nuovo metodo di esecuzione dei prigionieri: «Schiacciare il nemico»

Isis, il nuovo metodo di esecuzione dei prigionieri: «Schiacciare il nemico»
di Federica Macagnone
3 Minuti di Lettura
Domenica 22 Maggio 2016, 17:37 - Ultimo aggiornamento: 23 Maggio, 15:27

“Schiacciare i nemici”. È questo il titolo dell'ultimo video pubblicato dai jihadisti in Yemen in cui viene mostrata l'esecuzione di tre prigionieri. In particolare, i terroristi hanno dato rilevanza all'ultimo metodo di distruzione del nemico: schiacciarlo sotto il peso di un grande masso.

Nelle immagini del video di propaganda, nove combattenti del Califfato vengono mostrati su un'altura in una zona remota dello Yemen mentre si preparano a uccidere tre prigionieri, vestiti con tute blu: le vittime sono state catturate e condannate a morte dopo essere state accusate di essere combattenti dell'esercito governativo yemenita in lotta contro l'Isis. I tre vengono uccisi a sangue freddo con tre metodi differenti: il primo viene sgozzato, il secondo, dopo essere stato legato a una sedia, viene ucciso con un colpo di pistola alla testa, il terzo, invece, viene schiacciato da un grosso masso. Le immagini raccapriccianti mostrano i corpi senza vita dei tre prigionieri. Nel filmato, inoltre, sono presenti alcune riprese dei luoghi bombardati dalla Coalizione a guida Usa e dalla Russia in Siria.

Dopo le esecuzioni, il video continua mostrando “l'impresa” di Mazen, studente olandese unitosi alle forze del Califfato con il nome di Abu Hanifa al-Holandi: a gennaio il ragazzo mise in atto una missione suicida facendo esplodere la sua autobomba contro il palazzo presidenziale di al-Masheeq, sede di Abd Rabbu Manosur Hadi, il presidente dello Yemen. Il giovane si era trasferito in Yemen qualche tempo fa: alla famiglia aveva raccontato che lo scopo del viaggio era quello di imparare l'arabo nel Paese. Sconvolti i familiari che, ignari delle intenzioni del figlio, hanno descritto lo choc di aver visto le immagini della morte del giovane. «Gli piaceva giocare a calcio e aveva amici – ha detto il padre di Mazen – Era un bravo ragazzo, lo sanno tutti. Quando è morto, i suoi amici sono venuti tutti qui. Non potevano credere che fosse successo veramente».

Ultimo elemento: nel video pare sia immortalato anche il Bulldozer dell’Isis, il terrorista nel mirino dei reparti speciali russi e occidentali. Non vi sono conferme della presenza dell'uomo nel Paese posto all'estremità della Penisola araba, ma se così fosse confermerebbe il ruolo centrale all'interno dell'organizzazione. Rimane certa, invece, la fama che lo precede: spietato carnefice, sanguinario e specializzato nel torturare bambini. Gli occhi di occidentali e russi son puntati su di lui, visto che si teme che la sua popolarità possa superare anche quella di Mohammed Emwazi, meglio conosciuto come Jihadi John, il 27enne inglese unitosi al Califfato ucciso il 12 novembre scorso. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA