Duemila anni andati in frantumi, storia e bellezza fatte a pezzi e azioni criminali pubblicizzate on line: i jihadisti del sedicente Stato islamico hanno diffuso sul web alcune immagini che mostrano l'esplosione del tempio di Baal Shamin a Palmira, in Siria, e le fasi immediatamente precedenti, con il posizionamento dell'esplosivo tra le colonne e i pilastri dell'antico edificio.
In una delle foto si vedono due militanti che portano all'interno del tempio un grosso barile carico di esplosivo.
L'ultima fotografia mostra il tempio inquadrato da lontano al momento della deflagrazione, con i pochi resti avvolti in una densa coltre di fumo. L'autenticità delle immagini non è confermata, ma tutte portano il logo usato dai jihadisti attivi a Palmira e sono state diffuse su profili di utenti vicini all'Isis.
Su una delle immagini si legge una didascalia che recita: «La completa distruzione del tempio pagano di Baal Shamin». La notizia della distruzione del tempio, confermata dalle immagini, è stata subito condannata dalla comunità internazionale. Il tempio di età romana era dedicato al dio della pioggia e fa parte di una vasta area archeologica conquistata dall'Isis lo scorso maggio.
La scorsa settimana i jihadisti avevano decapitato il capo della direzione generale delle antichità e dei musei di Palmira, Khaled Asaad, e avevano appeso il suo cadavere a una colonna del sito. Asaad era riuscito a nascondere i reperti più preziosi in un luogo segreto, prima dell'arrivo dell’Isis. Adesso si teme per la sorte degli altri importanti edifici di Palmira.