Isis, l'allarme del Copasir: cresce rischio jihadisti sui barconi

Isis, l'allarme del Copasir: cresce rischio jihadisti sui barconi
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Sabato 13 Agosto 2016, 17:14 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 16:25

«Cresce il rischio che dei militanti possano fuggire in Europa anche via mare»: è quanto spiegato all'agenzia Agi da Giacomo Stucchi, presidente del Copasir, in merito alle minacce Isis alla luce della liberazione di Sirte, in Libia.

Se fino ad oggi, infatti, «è stato altamente improbabile, se non impossibile che Daesh facesse viaggiare suoi affiliati sui barconi, esponendo ai rischi oggettivamente alti della traversata uomini su cui aveva investito in tempo e soldi», con la sconfitta dello Stato Islamico a Sirte è subentrato il caos «e nella fuga dalla Libia quelli che non sono diretti verso sud potrebbero anche decidere di tentare la carta del viaggio in mare verso l’Europa. Sono cani sciolti, gente allo sbando, che scappa - sottolinea Stucchi - poi si tratta di capire quali intenzioni ha chi dovesse davvero arrivare in questo modo: semplicemente far perdere le proprie tracce oppure voler continuare a “combattere” in nome della propria causa?».

Quanto alle minacce a Roma lette sui muri della città libica strappata all’Is, per il presidente del Copasir «vanno lette nell’ottica della propaganda fatta da Daesh negli ultimi anni e negli ultimi mesi, soprattutto in Libia. Nel mirino c’è l’Occidente in genere con tutti i simboli che il sedicente Califfato intende abbattere, e Roma come culla della cristianità è un bersaglio come qualsiasi altra città degli infedeli». E la possibile presenza nel Milanese di jihadisti libici, tunisini e sudanesi, di cui parlerebbero i servizi di Tripoli? «La situazione è attentamente monitorata dalle nostre forze dell’ordine e dalla intelligence - conclude Stucchi - ci sono state delle inchieste e altre sono in corso ma in diversi casi potrebbe anche trattarsi di elementi solo di passaggio, che sono stati in certe zone e che adesso si trovano da tutt’altra parte».

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