Isis, la coalizione curdo-americana entra a Raqqa: jihadisti in fuga

Isis, la coalizione curdo-americana entra a Raqqa: jihadisti in fuga
di Federica Macagnone
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Martedì 6 Giugno 2017, 15:01 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 19:15

La grande battaglia è iniziata: le milizie curdo-siriane sostenute dagli Stati Uniti sono entrate nella parte urbana di Raqqa, roccaforte dell'Isis nel nord della Siria. La notizia è stata data dagli attivisti anti-Isis in collegamento con i loro familiari rimasti nella città assediata dai curdi su tre lati: le fonti affermano che l'attacco curdo-americano avviene per ora sul lato orientale di Raqqa. L'avanzata, dunque, si muove in direzione della città industriale e dell'antico recinto murario della città, oltre il quale si apre il centro storico. L'attacco curdo-Usa del bastione jihadista è portato avanti da circa cinquemila miliziani inquadrati nelle “Forze democratiche siriane” (Sdf), piattaforma guidata dall'ala siriana del Pkk e composta anche da elementi arabi della zona.

«Dichiariamo oggi l'inizio della Grande battaglia per liberare la città di Raqqa, la cosiddetta capitale del terrorismo e dei terroristi» ha detto ai giornalisti dal villaggio di Hazima, a nord di Raqqa, Talal Sello, portavoce delle Sdf impegnate da mesi nell'assedio dei combattenti dell'Isis. «Le nostre forze sono entrate nella città dal distretto orientale di Al-Meshleb» ha detto a France Presse il comandante di Sdf, Rojda Felat. Anche l'Osservatorio siriano per i diritti umani, una ong vicina all'opposizione, ha riferito che i combattenti dell'alleanza curda-araba hanno conquistato «un certo numero di edifici in Al-Meshleb». A confermare l'inizio della fase finale per liberare la città, dove secondo la coalizione si rintanano tra i 3mila e i 4mila combattenti dello Stato Islamico, anche gli Stati Uniti. «La battaglia sia sul fronte di Raqqa che su quello di Mosul sarà lunga e richiederà combattimenti duri» spiega il generale Townsend, a capo della coalizione. L'operazione è complicata dal fatto che il governo turco ha annunciato rappresaglie se la Turchia verrà toccata: Raqqa, infatti, si trova a una novantina di chilometri dal confine con il Paese sul Bosforo. Da novembre a oggi, l'operazione “Ira dell'Eufrate”, portata avanti dai curdo-siriani, ha raggiunto l'obiettivo di assediare su tre lati (nord, est e ovest) Raqqa, sul fiume Eufrate: secondo alcune fonti l'avanzata attuale in territori urbani densamente popolati da civili procederà assai più lentamente.

Intanto si continuano a contare molte vittime tra i civili: un numero imprecisato di morti si è registrato nella parte est della città, in seguito a un raid aereo della Coalizione guidata dagli Usa su un edificio scolastico che ospitava famiglie di sfollati. Il bombardamento sulla scuola “Intifada”, trasformata da tempo in centro di accoglienza di senza tetto, è avvenuto nel quartiere orientale di Mashlab, interessato da stamani dall'offensiva delle milizie curdo siriane. A questi ultimi morti si vanno ad aggiungere diverse persone, decedute in seguito a una serie di raid aerei: secondo l'agenzia Sana sarebbero almeno 12 persone, tra queste molte donne e bambini. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha anche parlato di 21 morti nei raid condotti nella notte: «I civili si stavano imbarcando su piccole navi sulla sponda settentrionale del fiume Eufrate per fuggire dai quartieri meridionali della città».

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