Isis, nuovo video: bambino uccide un prigioniero

Isis, nuovo video: bambino uccide un prigioniero
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Martedì 10 Marzo 2015, 20:13 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 13:41

Due giovanissimi. Il boia e la vittima nell'ultimo video dell'Isis, rilanciato dal Site, hanno pochi anni di differenza, ma entrambi sono diventati strumento di propaganda dei tagliagole di Abu Bakr al Baghdadi.

Il primo è un ragazzino, dall'apparente età di 10-12 anni, che a volto scoperto e in mimetica impugna una pistola e mira alla testa del secondo. Inginocchiato sul prato di una collina, con la "consueta" tuta arancione dei prigionieri, c'è Muhammad Said Ismail Musallam, che di anni ne ha 19, accusato dai jihadisti di essere una spia del Mossad. Il boia-bambino gli spara prima in fronte, poi al corpo, e una volta a terra gli dà il colpo di grazia. Muhammad Musallam non aveva alcun legame con Israele, ha affermato il ministro della difesa Moshe Yaalon in un'intervista a radio Gerusalemme. Yaalon ha escluso che il giovane palestinese abbia mai avuto contatti con il Mossad o con alcun altro servizio di sicurezza di Israele.

Nel video, accanto ai due, si vede anche un adulto, che in francese lancia minacce agli ebrei e a Israele.

Il filmato di «un'immoralità senza limiti», commenta Katz, che su Twitter ne ha diffuso alcuni fotogrammi, è costruito nello stesso «stile» sofisticato di quello che mostrava l'atroce morte del pilota giordano, bruciato vivo in una gabbia. Il messaggio contiene anche altri nomi di presunte spie dei servizi israeliani. Muhammad Said Ismail Musallam era stato "intervistato" un mese fa dalla rivista dell'Isis, Dabiq, su cui il giovane palestinese "ammetteva" di essere una spia del Mossad.

Il ragazzo raccontava di essere stato addestrato a Gerusalemme est e poi di essere stato reclutato da un certo agente "Miro" per una «missione importante» in Siria, nelle terre conquistate dallo Stato islamico. Muhammad sarebbe partito lo scorso ottobre per la Turchia, prima di raggiungere la Siria per 'arruolarsì nell'Isis e poi essere scoperto.

«Mai abbiamo avuto legami con i servizi israeliani», hanno smentito i familiari a Gerusalemme est. Muhammad, hanno sottolineato, è un ragazzo per bene, fino a pochi mesi fa volontario nei vigili del fuoco. È vero - è la loro versione - è partito di nascosto per entrare nell'Isis in Siria, ma voleva rientrare. Privato del passaporto, ha chiesto aiuti finanziari per fare defezione e tornare a casa. Ma è stato tradito e chiuso in una prigione al confine fra Siria e Turchia.

Non è la prima volta che i jihadisti usano bambini per amplificare l'orrore. Solo due mesi fa, un altro video dell'Isis mostrava un altro bambino, sui 10 anni, sparare a sangue freddo a due ostaggi. Piccoli boia o kamikaze, mandati a morire senza scrupoli. Come la ragazzina che, imbottita di esplosivo dai terroristi di Boko Haram, si è fatta saltare in aria oggi in un mercato di Maiduguri, nel nord-est della Nigeria, uccidendo decine di persone.

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